Eni cede a Rosneft il 30% della concessione di Shorouk in Egitto

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Eni ha annunciato la sigla di un nuovo accordo per la cessione alla russa Rosneft del 30% della concessione di Shorouk. L’operazione riguarda una concessione che ricade nell’offshore dell’Egitto e che include anche il grande giacimento di gas naturale di Zohr.

Per Eni un controvalore di oltre un miliardi di euro

L’intesa siglata tra Eni e Rosneft per la concessione di Shorouk poterà nelle casse della società italiana 1,125 miliardi di dollari. In proporzione alla propria quota, Rosneft rimborserà ad Eni anche parte degli investimenti già realizzati nell’area il cui valore è stimato attualmente in circa 450 milioni di dollari. La società russa potrà inoltre esercitare un’opzione per l’acquisto di un ulteriore 5% della concessione alle medesime condizioni.

Già nello scorso mese di novembre Eni aveva venduto parte dei propri diritti di sfruttamento sul giacimento di Shorouk cedendo una quota del 10% a BP. Questa strategia operativa è definita ‘dual exploration‘ dall’azienda italiana e persegue il duplice obiettivo di rendere rapidamente operative le nuove scoperte esplorative ed al tempo stesso anticiparne il ritorno economico attraverso una condivisione dei diritti. Secondo i dati della stessa Eni, la strategia ‘dual exploration’ ha prodotto 6,3 miliardi di dollari di incassi negli ultimi 4 anni.

Il giacimento di Zohr

Come già accennato la concessione di Shorouk include il giacimento di Zohr, una delle più importanti scoperte arrivate dall’attività esplorativa di Eni negli ultimi anni. Il giacimento è classificato come super-giant e secondo le stime dell’azienda italiana dispone di un potenziale di 850 miliardi di metri cubi di gas.

Scoperto nell’agosto del 2015, quello di Zohr è il più grande giacimento di gas naturale mai individuato nell’area del Mediterraneo.

[Via | Eni]
[Photo Credits | OpenClipArt]