L’inquinamento industriale da rumore

L’inquinamento industriale da rumore è sicuramente meno vistoso rispetto alle altre tipologie che si possono verificare, ma di certo è anch’esso piuttosto pericoloso e dannoso per l’uomo. Esso si può verificare, ad esempio, in città, dove il traffico veicolare è spesso molto rumoroso, ma anche e soprattutto nelle fabbriche e nei cantieri: questi ultimi due luoghi, infatti, sono caratterizzati da lavorazioni industriali che possono appunto causare dei rumori e delle vibrazioni moleste. Ugualmente dannoso per l’udito è anche il rumore all’interno delle abitazioni. Il rimedio è comunque semplice, anche se non praticato come si dovrebbe. In pratica, è necessario costruire case, fabbriche e mezzi di locomozione che siano il più silenziosi possibile; nelle stesse fabbriche, inoltre, è opportuno disporre dei materiali fonoassorbenti e racchiudere con dei ripari le sorgenti di rumore.

Materiali metallici: l’acciaio e le sue leghe

Se si dovessero elencare tutte le tipologie di acciai che vengono sfruttati a livello industriale, ci sarebbe quasi da impazzire. Un’elencazione è comunque necessaria, mettendo in risalto le categorie più interessanti e utili da questo punto di vista. Ad esempio, si può cominciare dall’acciaio al carbonio, il quale viene sfruttato soprattutto per i grossi alberi, gli alberi da pistoni, gli ingranaggi industriali, i bulloni e i dischi per le seminatrici. Gli acciai al cromo-manganese, invece, sono molto utili in sostituzione di quelli al nichel, soprattutto quando si tratta di lavorare su organi di macchine di medio spessore e non molto sollecitati. Il cromo-vanadio, poi, risulta prezioso nel caso in cui vi siano dei pezzi di dimensioni non eccessive, visto che hanno una penetrazione di temperatura piuttosto limitata.

Industria petrolifera: Rockefeller e la Standard Oil Company

La data del 10 gennaio 1870 è un riferimento temporale indelebile per quel che concerne la storia dell’industria americana: in effetti, John Davison Rockefeller, magnate e ricchissimo petroliere statunitense, si unisce ad altri imprenditori e proprietari di raffinerie di olio nero e, nonostante fosse in vigore nel territorio a stelle e strisce una legislazione antitrust piuttosto precisa e severa, costituisce la Standard Oil Company. In questo modo, Rockefeller riesce a controllare in maniera totale e per una lunga serie di anni l’industria del petrolio locale, un vero e proprio monopolio. I produttori, a quel punto, furono in grado di determinare i vari prezzi e le tariffe della commodity mediante un aumento collegato ai loro interessi; che cosa è successo esattamente?

L’inquinamento industriale dei fitofarmaci

I fitofarmaci sono quelle sostanze che vengono impiegate in agricoltura contro le malattie delle piante provocate da virus, contro gli attacchi di parassiti animali e vegetali (insetti, acari, funghi e batteri in primis) e contro le piante infestanti. Il loro utilizzo, però, dà vita a un vero e proprio inquinamento industriale. Cerchiamo di capire in che modo. Ad esempio, si possono prendere in considerazione i diserbanti che, dal punto di vista quantitativo, sono i fitofarmaci più utilizzati in assoluto. Le piante infestanti crescono insieme a quelle utili, mescolandosi ad esse, e ne indeboliscono gravemente lo sviluppo: per contrastarle in maniera efficace si possono usare mezzi fisici, chimici e anche biologici.

La lavorazione del polistirolo espanso

Il polistirolo espanso non è altro che una resina termoplastica utilizzata per gli imballaggi e per la fabbricazione di pannelli isolanti dal punto di vista termo-acustico: questa materia la si può trovare facilmente in commercio anche in lastre di uno o due centimetri di spessore. Si tratta, in pratica, di un materiale piuttosto leggero, semplice da lavorare e più che adatto per la costruzione di “plastici” e modelli di tipo statico. Gli strumenti maggiormente adatti per il taglio del polistirolo espanso sono essenzialmente due, vale a dire il cutter e il termotraforo. Nel primo caso, ci si riferisce a un utensile sfruttato, in particolare, per il taglio di cartoncini e cartoni, ma può essere utile anche per il polistirolo, nel momento in cui si devono eseguire dei tagli rettilinei.

La storia industriale della gomma

Sembra ormai assodato che nel 1521 i primi esploratori spagnoli abbiano trovato in Messico della gomma. I missionari portoghesi che invece risalirono il Rio delle Amazzoni nel 1731 scoprirono un prodotto lattiginoso, estratto da un albero che gli indigeni del luogo chiamavano “hevè”: quest’ultimo aveva la proprietà di rendere impermeabili i tessuti sui quali veniva steso, un prodotto che sin da subito venne chiamato “chauchù”, vale a dire legno liquido. In Africa furono trovate alcune piante gommifere in Guinea e nel Madagascar, ma l’uso vero e proprio della gomma si sviluppò all’inizio molto lentamente, a causa della sua scarsa resistenza alla trazione e all’abrasione, oltre alla poca elasticità e all’eccessiva sensibilità al caldo e al freddo.

Tutte le caratteristiche del legno compensato

Per legno compensato si intende un pannello che è formato essenzialmente da una serie di fogli sottili incollati tra di loro e disposti con le fibre incrociate: il nome così particolare deriva proprio dalla principale caratteristica di questo tipo di legname, vale a dire la capacità di compensare le tendenze di deformazione di due fogli vicini, con le fibre perpendicolari l’uno all’altro. Il compensato, inoltre, presenta un’ottima resistenza, la quale vale per tutte le direzioni. In commercio si è soliti definire “compensati” veri e propri quelli che sono composti da soli tre strati, con uno spessore compreso tra i tre e i sei millimetri. Nel caso in cui, invece, lo spessore sia superiore agli otto millimetri, allora si parla di “multistrati”.

Le principali industrie alimentari del nostro paese

Le industrie alimentari sono state trascurate per un lungo periodo di tempo, soprattutto nel nostro paese e non hanno mai raggiunto le dimensioni e l’importanza degli altri settori industriali, come ad esempio la siderurgia o le automobili: inoltre, le eccessive importazioni dall’estero hanno provocato in tempi recenti, ma anche oggi non si può cambiare molto il discorso, una crisi settoriale, anche perché diversi gruppi sono stati progressivamente acquisiti da multinazionali straniere. Ma quali sono esattamente le industrie alimentari maggiormente diffuse in Italia? L’industria molitoria è una delle più frequenti, sia con i suoi piccoli mulini a carattere prettamente artigianale, sia negli stabilimenti più grandi.

Carboni fossili: torbe, ligniti, litantraci e antraciti

I carboni fossili non sono altro che la lenta e graduale decomposizione che molti secoli fa hanno subito i legni di antiche foreste, sommerse dalle acque e sepolte poi sotto la crosta terrestre. Le tipologie sono ovviamente molte e ognuna di esse presenta delle caratteristiche peculiari. Anzitutto, si possono citare le torbe. Queste ultime derivano essenzialmente dalla decomposizione di alcune piante erbacee che crescono in zone acquitrinose o nelle paludi. Da un punto di vista commerciale, inoltre, le torbe non vengono più incluse tra i carboni fossili, dato che il loro processo di fossilizzazione non è ancora completato e visto che non hanno più alcun tipo di importanza come combustibile alternativo a quelli tradizionali.

Elettronica industriale: i materiali semiconduttori

Nell’ambito della corrente elettrica, i materiali possono dividersi in isolanti e conduttori: i secondi hanno una grande quantità di elettroni liberi, vale a dire che non sono strettamente vincolati a dei nuclei degli atomi che costituiscono il materiale stesso. Esiste, però, anche una categoria molto particolare di materiali, i quali sono definiti “semiconduttori” che sono diventati molto importanti da quando con essi si realizzano diversi componenti elettronici (ad esempio i transistori). I materiali semiconduttori possono assumere lo stato cristallino, con gli atomi che vengono disposti secondo uno schema ben preciso. Allo stato purissimo e a bassa temperatura, sono praticamente degli isolanti, visto che hanno tutti gli elettroni legati ai rispettivi atomi.