Spazzole industriali: l’utilizzo delle cinghie trapezoidali

Le cinghie trapezoidali sono degli organi meccanici flessibili realizzati soprattutto in gomma vulcanizzata: quest’ultima, a sua volta, è coperta da un tessuto di rivestimento. La parte resistente a trazione è un complesso di fili di cotone imbevuti di lattice prima della loro stessa lavorazione. La cinghia in questione e la gola della puleggia hanno appunto una sezione a forma di trapezio: questa particolare caratteristica riesce ad aumentare la resistenza di attrito che si sviluppa nel contatto, in modo che si possano trasmettere degli sforzi tangenziali molto elevati anche in presenza di limitati angoli di avvolgimento. Questo vuol dire che si possono realizzare dei notevoli rapporti di trasmissione persino tra due assi che sono tra loro vicini.

Camerino, l’avventura industriale tra il 1905 e il 1915

La città di Camerino, in provincia di Macerata, ha vissuto una delle avventure industriali più interessanti di tutta Italia all’inizio del Novecento: il comune stesso e tutte le piccole comunità circostanti farebbero pensare più che altro a una vocazione essenzialmente dedita al settore primario, ma le realtà industriali sono state diverse e molto variegate. Il periodo più importante da questo punto di vista è sicuramente quello compreso tra il 1905 e il 1915. Che cosa c’è da dire in questo senso? Se il censimento agricolo mette in luce la presenza di dieci locomotori da destinare all’utilizzo agricolo (a conferma dell’importanza di questo settore), c’è anche da rimarcare come nel 1907 a Camerino fossero presenti anche due officine meccaniche, le quali davano lavoro a sei operai e che garantivano circa 2,5 hp di elettricità.

Industria tessile: le funi metalliche

Sono più diffuse che mai, eppure raramente ci si chiede come nascono e come vengono strutturate: le funi metalliche sono tradizionalmente realizzate in filo di acciaio e, avvolgendo uno o più strati di fili intorno a uno o più fili centrali (in alternativa a un’anima), vanno a formare appunto la fune spiroidale. L’avvolgimento di uno strato di funi spiroidali intorno a una fune centrale o a un’anima, invece, consente di formare la cosiddetta fune “a trefoli”. Nell’ambito delle funi spiroidali (nel caso in cui tutti i fili in questione sono dotati dello stesso diametro), intorno al filo centrale si va ad avvolgere uno strato che contiene sei fili distinti; ciascuno dei successivi strati, poi, contiene sei fili in più rispetto a quello precedente.

Saipem

Saipem acquisisce il distretto industriale brasiliano di Santos

L’ultima acquisizione di Saipem, una delle principali società per azioni che sono controllate dall’Eni, ha riguardato l’ambito industriale: in effetti, è stato “conquistato” un intero distretto che fa parte della città brasiliana di Guaruja, nello Stato di San Paolo. Perché questo interesse così marcato nei confronti della nazione sudamericana e delle sue attività industriali? Anzitutto, bisogna ricordare che la spa di San Donato Milanese è stata fondata nel lontano 1956 e che da allora è attiva nel settore petrolifero e nella realizzazione di apposite infrastrutture che siano adatte per ricercare giacimenti di idrocarburi e altri pozzi. Questa specifica acquisizione ha riguardato il 100% del distretto industriale in questione, vale a dire quello di proprietà della Terminal Portuario de Guaruja Sa.

Metallurgia e ghisa: il funzionamento dell’alto forno

La maggior parte della ghisa industriale viene fabbricata con l’alto forno, la cui altezza è di circa trenta metri: lo spessore e la refrattarietà delle pareti cresce dall’alto al basso, in cui riesce a raggiungere lo spessore di poco più di un metro. Esternamente, invece, vi sono delle fasce saltuarie realizzate in lamiere di ferro. Dalla bocca del tino si caricano a strati i minerali, il coke metallurgico e il fondente. Il peso di una carica è in media pari a cinque tonnellate, mentre il peso del coke arriva a una tonnellata. La qualità e la quantità del fondente, al contrario, vengono regolate in base alla qualità e alla quantità della ganga e delle ceneri. Queste ultime sono costituite in larga misura da silice, allumina e ossido di calcio e di magnesio (provenienti dal carbonato, il quale si trasforma in ossido nel forno stesso). La ganga e il fondente, poi, giungono a fusione nello stesso momento e formano la cosiddetta scoria (cinquecento chilogrammi per tonnellata di ghisa).

Lavorazione delle superfici rigate: le piallatrici

Le piallatrici sono tradizionalmente destinate alla lavorazione delle superfici rigate e piane: il loro compito specifico, infatti, è quello di asportare i trucioli secondo delle generatrici successive. In casi eccezionali, possono anche generarsi delle superfici curve, andando a impartire al pezzo un avanzamento di tipo curvilineo. Tra l’altro, esse dispongono di grandi corse di lavoro. Il movimento di lavoro viene dato di norma al pezzo fissato in maniera salda sul piano mobile della macchina; è raro invece che questo stesso movimento sia dato all’utensile, il quale beneficia dell’avanzamento e delle varie registrazioni. Le piallatrici possono essere, ad esempio, a tavola mobile.

Tecnica ferroviaria: il sistema di frenatura nei treni

I convogli ferroviari sono in genere serviti da freni ad aria compressa che agiscono per diminuire la pressione sulla condotta, a partire da cinque chilogrammi per centimetro quadro (la cosiddetta “pressione di base”): i freni a vuoto, invece, vengono sfruttati per la depressione in condotta a partire dalla pressione atmosferica e sono molto frequenti soprattutto nel Regno Unito. I freni ad aria compressa, inoltre, sono moderabili sia alla frenatura che alla sfrenatura. Essi sono anche inesauribili: in effetti, il complesso di potenza frenante per ciascun veicolo che viene immagazzinata nei serbatoi in attesa dell’azionamento oppure nell’atto stesso è praticamente invariata. Ci sono varie caratteristiche che non bisogna mai dimenticare quando si parla di tecnica ferroviaria.

Ecomondo 2011: al via la quindicesima fiera industriale del riciclo

Quattro giorni interi dedicati appositamente al riciclo e allo sviluppo sostenibile: può essere riassunta in questa maniera la quindicesima Fiera Industriale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile, la quale avrà luogo dal 9 al 12 novembre prossimi. Di cosa si tratta esattamente? I rifiuti e tutte le attività che sono connesse a loro sono strategiche da alcuni anni a questa parte, in particolare il loro smaltimento, il trattamento e il successivo riutilizzo. Insomma, si può parlare di una vera e propria industria ed è ad essa che si rivolge questa fiera, conosciuta più semplicemente come Ecomondo e che si tiene a Rimini per la precisione.

Saldatura all’arco: macchine e procedimenti industriali

Le saldature industriali sono davvero moltissime e la loro elencazione è più che lunga: un cenno particolare, però, lo merita la saldatura all’arco, con tutti i procedimenti e le macchine collegate. In questo caso, infatti, il calore per la fusione viene prodotto da un arco voltaico (da qui il nome) fra due elettrodi, uno dei quali è solitamente costituito dall’oggetto che deve essere saldato. I procedimenti previsti sono sostanzialmente tre: anzitutto, si procede con la saldatura con elettrodo metallico (filo o bacchetta metallica nuda, animata o rivestita) che fornisce, fondendo, il metallo di apporto; ma la saldatura in questione può avvenire anche con un elettrodo non fusibile (carbone) e con il metallo di apporto in filo o bacchetta fusa dall’arco, senza dimenticare la saldatura con l’arco fra i due elettrodi (al di fuori dall’oggetto).

Libano, in aumento le principali esportazioni industriali

Spesso si è poco abituati a immaginare determinati paesi alle prese con attività specifiche: è il caso del Libano, del quale bisogna però ricordare che rappresenta il primo partner commerciale del nostro paese. In effetti, secondo quanto pubblicato dal locale Ministero dell’Industria, il paese si è caratterizzato per un buon aumento delle esportazioni nel corso dei primi otto mesi di quest’anno (+7,4%), con una quota complessiva davvero molto interessante, vale a dire tre trilioni di sterline libanesi (circa 1,8 miliardi di euro). Cosa ha provocato un simile rialzo? Anzitutto, c’è da sottolineare che la crescita è cominciata sin dal 2009 e attualmente sono soprattutto i prodotti chimici industriali a guidare questa ideale classifica.