Automazione industriale: generalità e impieghi

L’automazione industriale consente di eseguire in maniera automatica tutte le operazioni di lavorazione, controllo, trasporto e contabilità relative a una intera linea di produzione.

La differenza principale di questo processo con la cosiddetta “meccanizzazione” sta nel fatto che quest’ultima realizza in modo automatico soltanto alcune operazioni, senza un coordinamento delle varie fasi della produzione. A disposizione dell’automazione, inoltre, vi sono macchine transfer, regolatori automatici, calcolatrici elettroniche e molto altro: l’adozione di tali strumenti, comunque, risulta vantaggiosa solo nel caso in cui si ottenga un razionale sfruttamento della macchina.

Organizzazione industriale: la normalizzazione

Il processo di normalizzazione, nell’ambito dell’organizzazione industriale, tende a realizzare il concetto di massima efficienza col minimo costo.

Essa, in pratica, elimina la molteplicità di tipi tanto dei materiali quanto degli elementi costruttivi e dei procedimenti: il tutto avviene mediante un processo di unificazione che non limita le forze creatrici, ma anzi le esalta, in quanto è basato sull’azione collettiva, sulla collaborazione e l’unità di intenti per conseguire la massima semplificazione possibile. Le norme vengono solitamente a concretizzarsi in tabelle, lex e molto altro che comprendono tre categorie fondamentali: le norme fondamentali (servono di base a tutte le altre), le norme sui materiali (vengono fissate le caratteristiche fisico-chimiche dei materiali e le condizioni di fornitura) e le norme dimensionali (si determinano le caratteristiche dimensionali di elementi, sottogruppi e gruppi).

Studi di lavorazione: la ruota dentata per cambio

Con il termine “ruota dentata per cambio” si intende una dentatura elicoidale sbarbata con trentatre denti a modulo normale (2,25 millimetri).

Alla fucinatrice si otterrà un materiale partendo dal laminato cilindrico con un diametro inferiore a quello del foro che si vuole ottenere nelle lavorazioni plastiche: dovendo, in particolare, subire delle operazioni piuttosto delicate alle lavorazioni con asportazione di truciolo, esso dovrà poi essere sottoposto al trattamento di omogeneizzazione, il quale potrà essere di bonifica o di normalizzazione a seconda dei casi particolari. Tutto questo dovrà avvenire prima di passare alle lavorazioni meccaniche e seguire un procedimento di fabbricazione ben preciso.

Officina, gli strumenti per controllare le lunghezze

Gli strumenti a leva di contatto (comparatori, minimetri) danno la differenza tra lunghezza in esame e quella di un altro pezzo preso come campione.

Il funzionamento si basa sul movimento di un indice, causato da un rapporto di leve che amplifica lo spostamento del contatto (minimetri con scala divisa); in alternativa, c’è un rapporto di ruotismi (minimetri o comparatori ad orologio scala). In quest’ultimo caso, inoltre, le indicazioni hanno un maggior valore qualitativo che quantitativo, visto che i ruotismi non possono avere l’esattezza di rigidi bracci di leva. I minimetri di precisione maggiore, nei quali si ottiene un’amplificazione con indice senza massa, impiegano come braccio della leva un raggio luminoso. Vi sono, poi, gli strumenti che controllano mediante l’ingrandimento degli oggetti da misurare.

Metallurgia: la produzione di alluminio e magnesio

Ci sono molti minerali importanti per quel che riguarda la siderurgia e la metallurgia, ma l’alluminio e il magnesio meritano un’attenzione maggiore.

L’alluminio, in particolare, ha come minerale fondamentale la cosiddetta bauxite: essa consiste in un ossido idrato di alluminio appunto, impuro soprattutto per la silice, un ossido di ferro e un ossido di titanio. Altri minerali che possono essere utilizzati in tale produzione, ma che finora non hanno trovato un impiego realmente continuativo dal punto di vista industriale sono l’alunite e alcuni silicati, tra cui la leucite, la nefelina, la labradorite e diversi tipi di argilla.

Gli organi costitutivi delle turbine a vapore

Le turbine a vapore trasformano l’energia termica del vapore in energia meccanica, producendo direttamente un moto rotatorio.

I due elementi costitutivi fondamentali sono il distributore e il girante, ma quali sono, nel dettaglio, gli organi che costituiscono questo strumento? La trattazione può cominciare sicuramente dalle palettature: esse si ricavano da profilati che hanno le sezioni in ottone per le basse velocità, mentre il materiale prescelto è l’acciaio inossidabile per le velocità più elevate e le alte temperature di vapore, in modo da conseguire una maggiore resistenza. Inoltre, per le sollecitazioni di un certo tipo, le palettature vengono fresate da blocchetti.

Caratteristiche dei ventilatori elicoidali e centrifughi

I ventilatori industriali fanno parte della categoria delle cosiddette macchine penumofore, vale a dire quelle destinate alla compressione o al convogliamento di aeriformi.

L’energia viene trasmessa da una sola girante al fluido, in parte sotto forma di pressione e in parte sotto forma cinetica: successivamente, proprio quest’ultima viene trasformata parzialmente in pressione nel diffusore (conico oppure a palette). Possiamo anche fare delle distinzioni in questo senso: esistono infatti dei ventilatori prementi (si genera sovrapressione rispetto all’atmosfera) e aspiranti, i quali fanno parte della categoria degli strumenti collegati alla pressione, mentre i ventilatori centrifughi, quelli elico-centrifughi e quelli elicoidali (dotati di percorso assiale) rappresentano la categoria correlata al moto del fluido nella girante.

Gli organi industriali per la trasformazione del moto

In ambito industriale esistono anche degli organi che vengono sfruttati per la trasformazione del moto.

Un tipico esempio è quello della manovella a mano: essa viene usata nelle macchine di sollevamento, è dotata di un braccio in ghisa malleabile. La manovella di estremità, invece, è utilizzata per le macchine a vapore monocilindriche, ma anche le pompe, i compressori, qualche macchina utensile e molto altro ancora. In questo caso, è necessario verificare la stabilità della sezione di attacco del braccio al mozzo, considerandola sollecitata a flessione e a torsione.

I condensatori a miscela e a superficie

I condensatori sono quei macchinari che servono per ridurre la pressione di scarico dei motori a vapore, aumentando il salto termico che è disponibile nel motore.

Possiamo distinguere in questo caso i condensatori a miscela e quelli a superficie. Un elemento essenziale in tal senso è rappresentato sicuramente dal “grado di vuoto”, il quale altro non è che il rapporto tra la depressione e la pressione assoluta esterna: esso si esprime in percentuale, quindi nel caso di un rapporto che equivale a 0,9, allora avremo un grado di vuoto del 90%. Nei condensatori a miscela il vapore di scarico giunge in una camera in cui è investito da un getto di acqua fredda finemente polverizzata e si condensa mescolandosi con l’acqua di raffreddamento.

I sistemi e gli organi di arresto

Gli organi di arresto rivestono ovviamente un ruolo molto importante nell’ambito industriale.

Ad esempio, l’arpionismo ha il compito di impedire la rotazione di un organo in un determinato verso, pur consentendola in quello opposto: esso viene sostanzialmente formato da un nottolino (una stanghetta di legno per le chiusure) e da una ruota a dentatura speciale. Il numero dei denti è variabile intorno alla decina. Il lato della lunghezza può essere di due tipi, o radiale o inclinato di circa dieci gradi. Utilissimo è anche il freno a ceppo, una puleggia che viene realizzata in ghisa e con un corpo in legno. La puleggia stessa può essere di vario tipo, ad esempio a corona liscia oppure a gola cuneiforme e semiaperta.