Alessandria: allarme della Camera di Commercio sull’industria manifatturiera

Un 2012 non molto brillante, segno di un ulteriore inasprimento della crisi economica: la Camera di Commercio di Alessandria ha deciso di rendere pubblici quelli che sono stati i risultati dello scorso anno per quel che concerne l’industria manifatturiera locale, come è stato messo in luce da Unioncamere Piemonte. La situazione difficile continua a non far dormire sonni tranquilli, ma come si spiega tutto questo? Entrando maggiormente nel dettaglio delle cifre, c’è da dire che questi 365 giorni sono stati caratterizzati da ben il 61,5% delle industrie di Alessandria che non è riuscito a portare a termine neanche un investimento.

In aggiunta, circa un quarto del totale è riuscito a investire, ma solamente per importi inferiori ai 25mila euro, mentre soltanto il 9,5% di tali aziende del comparto ha superato tale soglia (fino a centomila euro per la precisione). Il superamento di quest’ultimo valore, poi, è stata una vera e propria rarità, con appena il 4,1% delle industrie capaci di tanto. In pratica, il denaro in questione è servito alle imprese del manifatturiero ad acquistare dei macchinari o anche delle attrezzature, di gran lunga lo scopo più frequente (75,6%). Per il resto, gli investimenti sono andati a finire nei sistemi di tipo elettronico. Ma quali sono le finalità esatte di tali operazioni?

Stando sempre ai dati in questione, il 56% delle aziende ha voluto rimpiazzare le attrezzature e gli impianti industriali più vecchi, uno scopo seguito a ruota dal miglioramento dell’efficienza (38%) e dal potenziamento della qualità dei prodotti finali (27,6%). Secondo Piero Martinotti, numero uno della Camera di Commercio di Alessandria, si sta parlando di una situazione a dir poco grave. L’assenza di investimenti deve far riflettere, anche perché ci troviamo in una regione come il Piemonte che ha una forte vocazione industriale. Di conseguenza, la ripresa durerà parecchio e non sarà molto utile nemmeno quando sarà cominciata realmente.