Archeologia industriale a Roma: il Gazometro

Il Gazometro che sorge a Roma nel quartiere Ostiense è uno splendido esempio di archeologia industriale.

Le suggestioni che esso ispira sono molte, eppure molte volte appare come un enorme cilindro in acciaio abbandonato a sé stesso e da rivalutare al più presto: la sua storia ci può raccontare molto. In effetti, la costruzione di questa struttura risale al 1937. Si tratta dell’impianto più grande, affiancato da altri due eretti nel primo decennio del secolo, il quale veniva utilizzato per accumulare il gas cittadino, un mix di gas, idrogeno e metano.


La miscela in questione è stata molto utile per i romani, visto che poteva essere sfruttata per abitudini tipicamente domestiche, ma anche per illuminare la città. Il ruolo del gazometro si è poi ridimensionato a causa del pieno sviluppo del gas metano.

Gli utilizzi artistici più recenti hanno rivalutato questo cilindro imponente, tanto che più volte si è parlato di una vera e propria riqualificazione; ad esempio, in molti ricordano l’installazione luminosa lungo il suo perimetro, un vero e proprio spettacolo di luce e metallo che ha deliziato la notte bianca di qualche anno fa. L’intento è quello di ripetere esperienza come questa, ma anche di fare del Gazometro lo sfondo ideale per eventi culturali e artistici.