Archeologia industriale: premio Mulino Scoppetta al professor Fontana

Il premio “Mulino Scoppetta” 2011 per l’Archeologia Industriale verrà assegnato a Giovanni Luigi Fontana, proessore di Storia Economica presso l’Università degli Studi di Padova: il riconoscimento, molto prestigioso per questo settore, non è andato a “cercare” un vincitore qualsiasi, ma a una figura di spicco che ricopre anche il ruolo di rappresentante per il nostro paese all’interno del consiglio direttivo del Ticcih (The International Committee for the Conservation of the Industrial Heritage), l’organismo globale più importante per quel che concerne la valorizzazione del patrimonio industriale, così come si può intuire facilmente dalla stessa denominazione.

La premiazione avrà luogo tra due giorni esatti presso il teatro comunale di Pulsano (comune della provincia di Taranto); in effetti, l’evento è stato organizzato da un’associazione culturale del luogo, la Ngegna, nota per il suo impegno proprio nell’ambito dell’archeologia industriale. Volendo essere più precisi, questa associazione sta lottando da tempo per ottenere l’acquisizione al patrimonio comunale e la realizzazione di un museo con il mulino Scoppetta, uno dei monumenti principali in tal senso di tutto il sud Italia. In realtà, questo stesso mulino viene tutelato dai Beni Culturali, ma quello che manca è la gestione vera e propria, dato che ormai si può parlare di uno stato di abbandono desolante e di ristrutturazioni urgenti per proteggere l’edificio. Il degrado del mulino è insomma un dato di fatto, ma la missione non è impossibile.

L’evento sarà anche l’occasione per mostrare al pubblico un interessante volume dedicato all’industria molitoria di Otranto e al ruolo dei mulini della zona, visto che ricorrono i cento anni dalla fondazione della struttura in questione. L’intento è proprio quello di aumentare la sensibilizzazione su queste tematiche e comprendere meglio l’importanza del patrimonio industriale. Un ulteriore contributo alla serata del prossimo 20 dicembre sarà fornito dall’ingegnere Francesco D’Amato, il quale si è recentemente occupato proprio delle migliorie da apportare al mulino pugliese.