Il boom industriale dell’Indonesia

Giusto un anno fa Pamela Cox, vicepresidente della Banca Mondiale per quel che riguarda l’Asia Orientale e il Pacifico, aveva messo in luce una situazione piuttosto particolare: in effetti, nonostante questa continua e prolungata recessione globale, l’Indonesia può essere ancora considerata come uno dei principali centri per gli investimenti, in grado soprattutto di generare crescita e molti posti di lavoro. Volendo essere più precisi, questa stessa crescita ha cominciato ad accelerare nel momento in cui si è potenziato il settore industriale, con uno sviluppo più intenso per quel che concerne il Jabodetabek, all’interno dell’Area della Grande Giacarta.

Nel solo 2011, infatti, l’Investment Coordinating Board ha registrato ben 317 nuovi investimenti diretti esteri collegati alle industrie manifatturiere dell’area metropolitana: per avere un’idea di quanto sia importante questo numero, basta aggiungere che gli investimenti nazionali dello stesso tipo sono stati appena settantacinque. Sin dagli anni Novanta del secolo scorso, il manifatturiero ha cominciato a espandersi al di fuori della capitale Giacarta. In particolare, molte periferie (ad esempio Depok, Tangerang, Bekasi e Bodetabek) hanno vissuto l’esperienza importante di un rapido influsso del settore in questione, con il tasso di occupazione che è riuscito a crescere di ben 159 punti percentuali nel giro degli ultimi quindici anni.

In aggiunta, il contributo di questi sobborghi al comparto immobiliare e a quello infrastrutturale si è stabilizzato tra l’84 e l’87% dal 1998 al 2009. Lo sviluppo industriale si è esteso anche oltre la tradizionale area metropolitana, includendo delle municipalità a cui pochi avevano pensato, in primis i distretti di Serang e Karawang. L’area in questione è una sorta di mega-regione di oltre novemila chilometri quadrati: al suo interno possiamo trovare una trentina di parchi industriali, i quali occupano circa 18mila ettari di superficie, senza dimenticare che le dimensioni dei vari lotti sono comprese tra i cinquanta e i 1.800 ettari, mentre la dimensione media ammonta a cinquecento ettari.