A Brescia migliora il risparmio energetico industriale con Hreii

Brescia si sta dimostrando piuttosto all’avanguardia per quel che riguarda il risparmio energetico da ottenere dal punto di vista industriale: il capoluogo lombardo ha dato il via a un progetto molto importante in questo senso, con un obiettivo senz’altro nobile e utile, vale a dire il recupero dell’energia direttamente dal calore di scarto che si conserva di solito nei forni industriali (gli esempi di stabilimenti in cui questo fenomeno si verifica più spesso sono quelli dei cementifici, dei vetrifici, ma anche delle acciaierie con i loro altiforni). Hreii, questo il nome ufficiale del programma che si sta approntando, beneficia di alcune collaborazioni importanti.

Anzitutto, esso è coordinato in ogni fase da Turboden, la società che è attiva proprio nel settore dei turbogeneratori a ciclo organico, mentre il cofinanziamento vero e proprio viene e verrà garantito dalla Commissione Europea, più precisamente attraverso il Programma Life+. In aggiunta, non bisogna dimenticare che perfino l’Associazione Industriale di Brescia, la Provincia, il Centro Servizi Multisettoriale e Tecnologico (Csmt) e la Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia (Fire) sono dei protagonisti importanti di questo progetto, grazie soprattutto ai dati e alle informazioni che stanno già diffondendo sui benefici economici e ambientali che si prospettano.

Si è già capito che Hreii può svolgere un ruolo di primo piano in Italia e non è quindi un caso che la Confindustria lo abbia inserito all’interno di un progetto più ampio, vale a dire il Piano Straordinario di Efficienza Energetica. I comparti esaminati nelle prime stime sono proprio quelli del cemento, del vetro e dell’acciaio, con un risparmio energetico industriale pari a ottocento gigawattora, oltre a un ridimensionamento fondamentale delle emissioni in atmosfera. Si sta ora lavorando a delle proposte per la revisione di alcuni documenti, in modo da venire pienamente incontro alle richieste che sono state fissate dalla direttiva Integrated Pollution Prevention and Control (Ippc).