Chimica industriale: l’esaclorocicloesano

La chimica industriale è speso costellata e caratterizzata da elementi che hanno nomi magari complicati, ma che si riferiscono sempre a qualcosa di utile. È questo il caso dell’esaclorocicloesano: che cosa si nasconde dietro a una denominazione così lunga? Si tratta essenzialmente di una miscela di isomeri di forma empirica e che viene prodotta attraverso una opportuna clorurazione del benzene. Questo vuol dire che l’esaclorocicloesano rappresenta un elemento dalla tossicità piuttosto elevata, ma questa è una particolarità che vale per gli insetti, pertanto il suo tipico utilizzo e la relativa produzione industriale fanno riferimento al campo degli insetticidi sintetici. Il composto in questione viene ottenuto in una maniera ben precisa.

Esso, infatti, si ricava per clorurazione del benzene e in presenza di un agente attivante, come possono esserlo i raggi ultravioletti, i raggi gamma o anche il fluoro elementare, così da orientare in modo opportuno la reazione complessa verso la formazione di esaclorocicloesano, ma sempre con l’esclusione degli altri derivati clorurati del benzene, i quali hanno una azione insetticida che al confronto è scarsa, se non addirittura nulla. La preparazione industriale di questa miscela, inoltre, viene compiuta quasi esclusivamente per la già citata clorurazione del benzene sotto l’azione dei raggi ultravioletti.

L’esaclorocicloesano si trova in commercio sotto forma di polvere per applicazioni pulverulente, polveri bagnabili o concentrati liquidi, mescolabili o di facile dispersione; in aggiunta, non si possono dimenticare gli usi per la preparazione dei liquidi da spruzzo, i preparati per la vaporizzazione o i liquidi per l’applicazione a spruzzo ad azione immediata o residua. L’esaclorocicloesano, infine, ha trovato un largo impiego in paesi come l’Inghilterra, la Francia e gli Stati Uniti per fronteggiare il problema delle cavallette, oltre all’insetto del cotone, gli elateridi del terreno e i parassiti del pollame, a dimostrazione della sua buona efficacia per quel che riguarda questo utilizzo agricolo.