Chimica industriale: tutte le funzioni dei tannini

I tannini sono quei composti che sono contenuti in numerosi vegetali e la cui caratteristica essenziale è quella di combinarsi in maniera perfetta con le proteine della pelle: in questo modo, si va a formare il cuoio, quindi partendo dalla chimica industriale si arriva a soddisfare l’esigenza di un altro settore manifatturiero molto importante. Essi possono essere rinvenuti in percentuali molto elevate o, comunque, utilizzabili dal punto di vista industriale. Gli esempi più classici in questo senso sono quelli della corteccia delle querce, di alcune acacie e talvolta anche delle conifere; in aggiunta, non si possono dimenticare le foglie di sommacco, il legno di quebraco rosso e di castagno, i frutti di mirabolano, le radici e spesso anche nelle formazioni patologiche (come le galle, le quali ne sono particolarmente ricche).

I tannini naturali si differenziano in modo notevole l’uno dell’altro, ma la loro struttura è ben conosciuta soltanto in pochissimi casi, visto che è difficile andare a prepararli con un sufficiente grado di purezza. Tra l’altro, essi, salvo alcune eccezioni, non sono cristallizzabili e con i sali di ferro tendono a formare dei composti colorati in verde, in azzurro e in nero-azzurro. Su queste stesse reazioni si basa appunto la preparazione dell’inchiostro che viene definito come “gallico”. I tannini possono essere suddivisi sostanzialmente in due classi principali: la prima è quella dei tannini idrolizzabili, mentre la seconda quella dei tannini condensati.

Nel primo novero possiamo far rientrare i prodotti glucosidici e che contengono gruppi fenolici, diversamente dal secondo, relativo soprattutto ai tannini che, per effetto della decomposizione, danno vita a dei derivati della catechina. Il prodotto che viene messo in commercio (acido tannico) è ricavato dalle galle: queste ultime, dopo essere state macinate in maniera grossolana, sono poi trattate con acqua calda in una batteria di estrattori in rame, con la soluzione successiva che è filtrata e quindi evaporata sotto vuoto.