Chimica industriale: l’utilizzo del renio

Il renio è uno degli elementi metallici più rari per quel che riguarda la chimica industriale: il numero atomico è 75, il simbolo è invece Re, mentre bisogna ricordare che la scoperta si deve ai due coniugi Ida e Walter Noddack, i quali consentirono al mondo di conoscere le proprietà in questione a partire dal 1925. Ancora oggi, comunque, la produzione annua mondiale del renio metallico può essere valutata in quantità non proprio elevate, vale a dire qualche chilogrammo. Esso, insieme alle sue leghe, inoltre, trovano delle applicazioni pratiche piuttosto limitate per quel che concerne la fabbricazione dei pennini delle penne stilografiche, le termocoppie per le temperature più alte, i catalizzatori, le punte dei contatti elettrici, i supporti per i cuscinetti in strumenti di precisione e altro ancora.

Il renio, poi, è presente in natura in concentrazioni molto basse (circa 10-20 parti per milione) nei solfuri naturali di molibdeno e di rame, probabilmente sotto forma di disolfuro. Il metallo in questione viene ottenuto recuperando il suo eptossido volatile nel corso dell’arrostimento dei minerali che lo contengono in tracce (ad esempio la molibdenite) oppure nel processo di raffinazione elettrolitica del rame, sotto forma di fanghi anodici. Segue una ricristallizzazione sotto forma di perrenato di potassio, il quale è abbastanza insolubile, e infine una trasformazione nel perrenato di potassio in quello di ammonio e la conseguente riduzione a caldo in corrente di idrogeno, così da ottenere dei lingotti che siano il più compatti possibile.

Le successive lavorazioni a freddo danno invece vita a una trasformazione in fogli o in fili. Sotto forma di polvere, il renio riscaldato oltre i 150 gradi si ossida in maniera molto lenta per forma l’eptossido volatile; il metallo, infine, può essere sciolto attraverso una opportuna ossidazione l’acido nitrico o con l’acqua ossigenata, tanto da formare l’acido perrenico, il cui il renio stesso mostra un numero di ossidazione pari a +7.