Fra due giorni vi sarà la Fiera dell’Agricoltura di Vacri

Tutti gli appassionati del settore primario non possono lasciarsi scappare un appuntamento che avrà inizio a breve: si tratta della trentacinquesima edizione della Fiera dell’Agricoltura e dell’Artigianato di Vacri, una delle manifestazioni agricole più importanti di tutto l’Abruzzo, rivolta specificamente agli operatori di questa regione ma non solo (la città in questione si trova in provincia di Chieti). L’evento inizierà fra due giorni esatti, il prossimo 31 agosto, per poi terminare il 3 settembre successivo. Un apposito comitato ha organizzato il tutto, come accade di consueto, ma di che fiera si tratta nello specifico?

In pratica, si sta parlando di una manifestazione che punta a mettere in rilievo gli approfondimenti e le innovazioni dal punto di vista tecnologico, esponendo tutte le principali caratteristiche dei vari settori agricoli e artigianali. L’elenco appena menzionato è molto lungo e ricomprende al suo interno i macchinari agricoli, gli animali, le creazioni che vengono realizzate in ceramica, i manufatti che beneficiano del legno, ma anche i prodotti alimentari tipici che sono destinati alle tavole dei consumatori. Tra l’altro, esiste proprio un’apposita area per la fiera in questione, ovvero quella che è meglio conosciuta come “La vecchia fornace”: è qui, infatti, che si allestirà l’esposizione, l’occasione giusta per conoscere le ultime novità del comparto agricolo.

I temi sono sempre più innovativi, grazie soprattutto alla risonanza mediatica che viene permessa, oltre alla dinamicità e interattività, due elementi che hanno consentito alla fiera di trionfare negli ultimi anni. Secondo quanto affermato dal primo cittadino di Vacri, Antonio D’Aristotile, l’investimento nei mezzi e nei macchinari agricoli rappresenta uno spunto fondamentale per lo sviluppo economico, non solo locale, ma anche nazionale, ragione per cui ogni singola edizione tende a non ripetersi e a migliorare quella precedente. La promozione del territorio rimane un perno di questa parte d’Abruzzo, nella speranza che i benefici possano allargarsi anche agli altri settori produttivi.