Funi metalliche: l’importanza delle radance

La radancia non è altro che un anello in metallo che può assumere diverse forme, con una sezione di tipo semicircolare (la gola in questione è esterna): il suo scopo industriale è fondamentalmente quello di proteggere in modo adeguato un occhiello di fune contro il possibile attrito dei perni, dei ganci, delle maglie di catena e di altri elementi simili, senza dimenticare la sua utilità per evitare l’avvolgimento della fune con un raggio di curvatura che è troppo piccolo. Nel caso in cui si abbia a che fare con le funi metalliche, poi, bisogna anche ricordare che la radancia viene ad assumere le sembianze di un anello di forma ovoidale, in genere in acciaio forgiato, impiegato negli attracchi di estremità per realizzare la voluta curvatura del ramo di fune che si avvolge attorno al punto di attacco per poi essere serrato con dei morsetti sull’altro ramo.

La radancia costituisce pertanto un elemento che deve essere interposto tra la fune e l’ancoraggio, in modo da scongiurare che questa possa formare degli spigoli pericolosi, a causa soprattutto delle alte sollecitazioni di flessione che in questo caso si andrebbero a determinare. A tal fine, il diametro di questo strumento deve essere necessariamente tale che il raggio medio di curvatura della fune che vi si avvolge non risulti inferiore a tre volte il diametro della fune in questione.

Proprio per questo motivo, gli attacchi a radancia sono di solito realizzati con delle funi di diametro piuttosto modesto (fino a 18-20 millimetri almeno); nel caso in cui, invece, i diametri siano maggiori si preferisce adottare l’attacco a rullo radancia, nel quale, rispettando sempre il rapporto che è stato indicato in precedenza fra il raggio del rullo e il diametro della fune, la funzione dell’anello viene assunta da un piccolo rullo sostenuto da un perno che va a costituire il punto di attacco.