Il gruppo dei metalli alcalino-terrosi

Il termine “alcalino-terroso” che si usa per determinati metalli industriali sta a indicare che gli ossidi di questi stessi elementi sono rappresentati da sostanze quasi insolubili in acqua, vale a dire appunto “terrose”, ma contemporaneamente alcaline: quest’ultima caratteristica viene garantita dalle piccole quantità di ossido che tendono a sciogliersi sotto forma di idrato e questo è più che sufficiente per impartire all’acqua una reazione basica. Il berillio e il magnesio non sarebbero pertanto da considerarsi dei metalli alcalino-terrosi, dato che i loro ossidi non si sciolgono mai nell’acqua, una circostanza che viene richiesta invece in questo caso. Il magnesio ricorda addirittura per molte proprietà lo zinco, ma il fatto che esso rappresenta un metallo leggero e che i suoi composti si trovano di frequente associati a quelli del calcio, giustificano l’appartenenza a questo gruppo.

I più importanti metalli in questione sono senza dubbio, oltre ai due già citati, anche il calcio, lo stronzio, il bario e il radio. Questi stessi metalli, i quali hanno gli atomi con due elettroni nell’orbita esterna, sono sempre molto attivi, per quanto molto meno dei metalli di tipo alcalino. In aggiunta, non si trovano mai liberi in natura. Il calcio e il magnesio sono gli elementi più abbondanti in assoluto, una constatazione che poteva essere intuita piuttosto agevolmente. Al contrario, il radio è davvero molto raro, ma nonostante questa carenza, l’importanza che esso rivesto è davvero fondamentale.

A eccezione del magnesio citato in più occasioni, il quale è largamente impiegato allo stato metallico, questi elementi non trovano applicazione come metalli, mentre sono più che importanti alcuni loro composti. Anche il berillio è molto raro, è presente, ma in piccolissime quantità, in molti silicati naturali. Il suo minerale più importante è senza dubbio il metasilicato di berillio, mentre una varietà del berillo, colorata in verde da tracce di cromo è il noto smeraldo.