Il processo industriale della sabbiatura

La sabbiatura rappresenta la pulitura della superficie di getti o parti metalliche attraverso la sabbia quarzosa lanciata a forte velocità. Questa operazione viene eseguita con delle macchine apposite, le quali assumono appunto il nome di sabbiatrici. Di solito, il lancio della sabbia avviene per mezzo di aria compressa con valore della pressione dipendente dal materiale da trattare. Le macchine in questione, inoltre, possono essere di diverso tipo, come ad esempio ad aspirazione, a compressione, a gravità e anche accoppiate. La sabbia a spigoli vivi ha la indubbia capacità di produrre sulla superficie da pulire una forte azione abrasiva.

Per eliminare l’eccessiva produzione di polvere nelle camere di sabbiatura, dovuta all’urto violento della sabbia contro i pezzi, per diminuire il consumo di sabbia quarzosa (il cui prezzo è piuttosto elevato) e per aumentare l’azione abrasiva, si va sempre più estendendo l’impiego di graniglia metallica o sabbia di acciaio, costituita da sferette di acciaio duro o di ghisa bianca, con un diametro che è compreso tra gli 0,03 e i 3 millimetri. Queste ultime si ottengono facendo cadere un getto di metallo liquido sopra un getto di acqua da una altezza che dipende dal diametro delle sferette stesse che si vogliono produrre.

La sabbiatura conferisce alle superfici di acciaio e di ghisa un aspetto argenteo, mentre a quelle di bronzo e di ottone un aspetto piuttosto opaco. L’operazione viene eseguita in apposite camere blindate, con un pavimento a griglia, di tipo variabile a seconda delle dimensioni del pezzo. Per i pezzi medi e quelli grandi, poi, la camera è provvista del tubo di lancio, delle leve di comando del lancio e dell’alimentazione della sabbia. Il rifornimento dei pezzi ha luogo con il carrello, attraverso una porta a chiusura ermetica; il recupero della sabbia, infine, viene fatto con tramoggia sottostante alla camera di sabbiatura, che la invia direttamente alla macchina sabbiatrice.