Inaugurata a Trieste la mostra sulle macchine della Rivoluzione Industriale

La Centrale Idrodinamica in Porto Vecchio a Trieste ha appena inaugurato una mostra fotografica di spessore: “Le macchine della rivoluzione industriale”, questo è il titolo dell’esibizione, ha un obiettivo ben preciso. In effetti, si punta soprattutto a diffondere nel modo più ampio possibile quelli che sono stati i patrimoni industriali e portuali del passato, cercando allo stesso tempo di valorizzare l’arte associata alle industrie. In pratica, si tratta di una vera e propria celebrazione degli scali, sia quelli triestini che quelli stranieri, ma anche delle case di spedizione in grado di raccontare una interessante storia industriale, degli emblemi significativi per quel che riguarda la realtà del lavoro nella città friulana.

Le fotografie in questione raffigurano i cosiddetti trabaccoli, conosciuti anche con il nome di “tir del Mare Adriatico”: in effetti, si tratta di imbarcazioni di grandi dimensioni che all’inizio del Novecento erano solite solcare proprio questo mare, in modo da trasportare merci di ogni tipo tra la costa del nostro paese e quella dell’Istria-Dalmazia, a noi così vicina. Tutte queste foto storiche hanno messo a fuoco l’obiettivo sulle navi nel canale di Ponte Rosso, oppure presso gli ancoraggi del Villaggio del Pescatore, ma anche di Grado e Fiume, più precisamente nel momento in cui venivano perfezionate le operazioni di imbarco e di sbarco.

Spicca, inoltre, una testimonianza eccezionale dell’archeologia industriale di Trieste, vale a dire l’Ursus (il cosiddetto “gigante del mare”), ma non mancano immagini dedicate al pontone Langer Heinrich, quasi un secolo di vita e ancora utilizzato nel porto. Infine, c’è una sala dedicata alle fotografie di fabbriche, tra cui spiccano la Zanussi, la centrale idroelettrica Antonio Pitter e la scandinava Electrolux. Tra l’altro, i visitatori avranno anche la possibilità di ammirare un modello in scala di un motore endotermico marino, la cui produzione si deve a una delle tante fabbriche raffigurate in questi scatti, la Wärtsilä.