Industria metallurgica: il gadolinio

Tra le tante terre rare, un discorso a parte lo merita senza dubbio il gadolinio: questo metallo, infatti, ha un aspetto bianco e presenta tra le sue caratteristiche fondamentali la duttilità e la malleabilità. Tra l’altro, esso risulta essere molto stabile all’aria, senza dimenticare la copertura veloce del proprio ossido che lo caratterizza nel momento in cui c’è dell’umidità. In aggiunta, la reazione con l’acqua è davvero molto lenta, senza dimenticare lo scioglimento all’interno degli acidi diluiti. La superconduttività è una particolarità, invece, che si raggiunge nel momento in cui le temperature sono inferiori ai mille gradi, oltre al fatto di essere magnetico a temperatura ambiente, un dettaglio da non trascurare.

Quali industrie ne beneficiano maggiormente? Anzitutto, il gadolinio viene sfruttato nei dispositivi a microonde, mentre i suoi sali sono utili per la produzione di fosfori nell’ambito dei televisori a colori. Un altro impiego molto importante, poi, è quello relativo alla risonanza magnetica a scopo diagnostico, dato che tale metallo, utilizzato in soluzione, è uno dei migliori mezzi di contrasto intravenoso. Non si possono nemmeno dimenticare gli impieghi relativi al settore dell’elettronica, con il gadolinio che rappresenta un valido alleato per la produzione di compact disc e dispositivi di memoria; ma non è finita qui.

In effetti, questa terra rara si può sfruttare in ambito metallurgico: una semplice aggiunta dell’1% di gadolinio al ferro, al cromo e alle loro leghe metalliche consente di ottenere un miglioramento per quel che riguarda la lavorazione e la resistenza alle temperature più alte. La storia del gadolinio può essere fatta risalire al 1880. È in questo anno, infatti, che lo svizzero Jean-Charles Galissard de Marignac effettua le prime scoperte su di esso, anche se fu un altro chimico a separare l’ossido di gadolinio dall’ittria di Mosander: per ottenere l’isolamento vero e proprio di tale elemento bisognerà attendere tempi più vicini a quelli che stiamo vivendo.