Industria tessile: la follatura

Con il termine follatura si indica l’operazione industriale che si esegue sui tessuti di lana e sulle fibre similari per renderli ancora più compatti, resistenti e morbidi: tutto questo è possibile grazie alla formazione di un opportuno strato di feltro sulla loro superficie. La feltrabilità della lana si basa essenzialmente sulla sua struttura fisica e anche sulla natura chimica; la superficie squamosa della lana, infatti, riesce a favorire l’addentellamento e l’aggrovigliamento delle singole fibre, mentre la presenza della lana all’interno del connettivo concorre in modo determinante all’unione delle fibre. Il connettivo, per azione dell’acqua, del calore, ma anche delle sostanze acide o di quelle alcaline, tende a rigonfiare e a trasbordare dalle fibre.

Queste ultime, sotto l’azione della pressione che si esercita nel corso della follatura, tendono ad aderire le une alle altre. La follatura viene compiuta nel follone. Di cosa si tratta nello specifico? Questa macchina industriale viene impiegata per le operazioni sui tessuti di lana e fibre similari. I folloni possono inoltre essere di due tipi, a martelli o a cilindri. I primi sono costituiti essenzialmente da una vaschetta a pareti mobili entro la quale si pone il bagno di follatura e il tessuto da follare.

Quest’ultimo viene poi compresso nel verso della lunghezza da un martello azionato da un albero a collo d’oca e nel verso dell’altezza (larghezza) dalle pareti mobili, azionate a loro volta da una leva oscillante. I folloni a cilindri, al contrario, sono formati da una cassa di legno all’interno della quale vi sono due cilindri follatori, sovrapposti e pressati l’uno contro l’altro. Il tessuto, piegato a forma di budello e cucito alle due estremità in modo da costituire un nastro senza fine, dopo l’impregnazione con una adatta soluzione, viene spinto attraverso i due cilindri che lo comprimono nel verso della lunghezza, mentre quella nel verso dell’altezza viene effettuata spingendo il tessuto attraverso il vano.