Leaf Community, il primo edificio industriale autosufficiente

leaf-house-gruppo-loccioni-angeli-di-rosoraLeaf Community, letteralmente “comunità della foglia”: il nome di questo complesso marchigiano va però oltre la traduzione dall’inglese, in quanto il termine leaf è anche una sigla che sta per Life Energy And Future. Loccioni, impresa familiare di Angeli di Rosora (provincia di Ancona) che è nota per essere una vera e propria sartoria tecnologica, punta da sempre alla sostenibilità e all’efficienza dei propri prodotti, processi ed edifici, di conseguenza, la Leaf Community non è altro che il primo edificio industriale che si caratterizza per la propria autosufficienza.

Come si è arrivati a un risultato simile? L’energia viene ottenuta dagli elementi più tradizionali e comuni, vale a dire il sole, l’acqua, l’aria e la terra. Lo scorso anno i numeri registrati sono stati di estremo interesse. In effetti, la produzione di energia complessiva è arrivata fino a 1.840 megawattora, mentre il consumo è stato inferiore, più precisamente 1.430 megawattora. Il funzionamento del complesso in questione si è però perfezionato, visto che non si pensa soltanto all’autoconsumo, ma anche alla cessione di energia alla rete elettrica (spesso la produzione è superiore a quella di cui c’è effettivamente bisogno). Ogni singola struttura che compone l’edificio di cui si sta parlando svolge un proprio lavoro, ma non bisogna dimenticare la vita quotidiana dei lavoratori e di chi abita nella zona circostante.

L’elenco delle strutture ricomprende un laboratorio, una abitazione vera e propria, una scuola destinata all’infanzia, un parco e una fattoria. Le emissioni di anidride carbonica sono praticamente nulle, con sei appartamenti e i ricercatori del centro che vi abitano all’interno. I consumi sono monitorati in maniera costante, al fine di evitare qualsiasi tipo di spreco: l’energia del sole, inoltre, viene sfruttata per la luce di illuminazione, il funzionamento degli elettrodomestici e molto altro. Infine, Loccioni è riuscita a sfruttare al meglio anche l’acqua del fiume Esino che scorre da queste parti per ottenere altra energia.