Messina: il birrificio Triscele rischia di scomparire

Uno stabilimento storico, nonché importante patrimonio di archeologia industriale sia a livello regionale che nazionale, rischia di essere raso al suolo: si tratta dell’ex Birra Messina, un impianto la cui storia lunga e gloriosa non merita certo questo destino. Il comune siciliano è intenzionato a modificare la destinazione d’uso dei terreni, in modo da potere costruire in questa stessa zona un complesso residenziale. Per il momento esiste un vincolo di archeologia industriale ben preciso, ma il percorso intrapreso potrebbe cambiare le carte in tavola.

In alternativa, la Regione Sicilia sarebbe pronta a trasferire la produzione in una apposita area demaniale, andando a coinvolgere i dipendenti nell’attività produttiva. Attualmente, sono quarantuno i lavoratori che rischiano di rimanere senza occupazione. Perfino la famiglia Faranda, la stessa che nel 1923 ha dato vita a questo stabilimento industriale, ha deciso di assecondare queste scelte, destinate a far scomparire il birrificio Triscele. È proprio qui che è stata prodotta una birra importante come la Messina, chiamata inizialmente Birra Trinacria. Nel 1988, poi, fu il momento in cui la società in questione venne acquisita direttamente da un colosso più grande, vale a dire la Dreher di Milano, divenuta in seguito Heineken Italia e chiusa in maniera definitiva nel 2007.

Insomma, le peripezie non sono certo mancate. La famiglia Faranda sembrava intenzionata a non far morire il sito in questione, trasferendo molti lavoratori di Messina in altre città fuori dalla regione. Ora però è cambiato tutto. La stessa azienda ha avviato le procedure di concordato preventivo: il blocco che si è venuto a creare può essere superato solamente tramite il coinvolgimento di nuovi imprenditori, in particolare quelli che hanno davvero intenzione di investire nel mercato della birra. La riunione che vedrà coinvolti azienda, sindacati e dipendenti dello stabilimento sarà fondamentale per evitare gli scenari più foschi di cui si è parlato, con il chiaro obiettivo di mettere in salvo l’attività produttiva.