Metallografia microscopica: come analizzare i metalli industriali

La metallografia microscopica consiste sostanzialmente in un esame dei costituenti di un campione di metallo appunto: i costituenti in questione vengono posti in evidenza attraverso la spianatura e la lucidatura della superficie, senza dimenticare altre due fasi fondamentali, vale a dire l’attacco con degli opportuni reattivi e l’osservazione microscopica, seguita spesso dalla documentazione fotografica. Lo studio con piccoli ingrandimenti si chiama in gergo “macrografia” e serve proprio per osservare le forti eterogeneità che possono essere presenti, così come le soluzioni di continuità, in modo da riuscire a rilevare delle segregazioni, delle liquidazioni, delle disposizioni delle fibre e i correlativi sistemi di lavorazione.

C’è anche uno studio a ingrandimenti più forti, vale a dire oltre i cento e i duecento e in questo caso si parla tecnicamente di “micrografia”: essa serve per controllare le condizioni di equilibrio della lega esaminata in relazione al diagramma al quale essa appartiene, in modo da avere convenienti indicazioni sulle deformazioni dei grani e quindi sulle azioni meccaniche alle quali la lega è stata sottoposta. In aggiunta, in questo modo si hanno anche delle indicazioni preziose sul trattamento termico ricevuto in precedenza (attraverso l’esame della costituzione dei grani e delle loro dimensioni) e infine ci si riesce a orientare meglio tra i trattamenti a cui è ancora conveniente sottoporre il materiale, in relazione alla sua destinazione finale.

Come si preparano esattamente i campioni per la micrografia? I campioni vanno preparati normalmente con una piccola sezione: i metalli che non sono eccessivamente teneri si sgrossano con la lima e con la mola, evitando accuratamente qualsiasi tipo di riscaldamento, si impiegano quindi delle carte smerigliate sempre più fini (collocate su un cristallo che possa essere il più piano possibile) e si passa poi a delle carte finissime. Il passaggio finale, poi, viene rappresentato dalla finitura sul feltro o su un panno spruzzato con acqua, con tanto di ossido di alluminio in sospensione.