Ned Ludd, l’uomo simbolo della Rivoluzione Industriale

Si conosce in maniera abbastanza approfondita il fenomeno del “luddismo”, il movimento popolare britannico che nel XIX secolo lottò strenuamente contro l’introduzione delle macchine nel mondo del lavoro: ma da cosa prese spunto questa rivolta? La tradizione vuole che l’ispiratore del luddismo sia un certo Ned Ludd (secondo alcuni, il suo cognome era Lud), nato col nome di battesimo di Ned Ludlam e considerato una vera e propria figura folkloristica dagli inglesi. In effetti, furono proprio le sue azioni coraggiose a ispirare il personaggio di Capitan Ludd, il quale divenne il leader e fondatore dei luddisti. La biografia di questo individuo non è certo molto chiara, ma comunque si sa che il suo villaggio di nascita era quello di Anstey, non molto distante dalla città di Leicester.

L’incidente che causò la sua trasformazione da semplice uomo del Settecento a eroe dell’Ottocento per tutti i proletari si verificò quando ruppe due telai in uno scatto d’ira. L’evento può essere collocato intorno al 1779, anche se poi i luddisti cominciarono a proliferare soltanto negli anni Dieci del XIX secolo. Senza dubbio Ludd era un operaio del settore tessile; l’episodio che fece scaturire un evento epocale per il settore industriale è anch’esso ambiguo, lo stesso Ludd dovrebbe aver usato un martello per compiere la sua azione e non un semplice calcio come viene raccontato da più parti.

Le descrizioni dei testimoni oculari in merito ai comportamenti dei luddisti sono inequivocabili: in effetti, le grandi fabbriche, specialmente quelle organizzate col sistema tessile di Richard Arkwright, venivano attaccate a ripetizione. Si narra anche di distruzioni da cima a fondo di macchinari industriali valutati ben diecimila sterline dell’epoca. La folla si spostava compatta al suono dei tamburi: uno dei racconti più vividi è quello degli operari che tentano di impadronirsi della città di Bolton, oltre a Manchester e Stockport per poter distruggere tutte le macchine se sarebbero capitate sott’occhio.