La nuova collaborazione industriale tra Italia e Algeria

Algerian Foreign Minister Mourad Medelci (R) shakes hands with his Italian counterpart Giulio Terzi Di Sant'Agata after a joint press conference on March 15, 2012 in Algiers. The ministers affirmed the common interests of the two countries regarding security and stability in the Mediterranean. AFP PHOTO/FAROUK BATICHE (Photo credit should read FAROUK BATICHE/AFP/Getty Images)Italia e Algeria hanno trovato un importante punto di accordo che è ben cementato dall’industria. La giornata odierna, infatti, sarà molto importante da questo punto di vista, dato che vi sarà la firma di ben otto protocolli di collaborazione tra le nostre imprese e quelle della nazione africana. Entrando maggiormente nel dettaglio della partnership, si può aggiungere che le aziende del Belpaese hanno un’unica provenienza, vale a dire il Veneto. In aggiunta, la firma avrà luogo presso l’Assemblea Popolare di Tizi Ouzou, città di 111mila abitanti che si trova nella parte più settentrionale dell’Algeria.

Ma in cosa consisterà questa collaborazione? I comparti che verranno coinvolti sono quello delle costruzioni, quello dell’energia elettrica, quello dell’automazione industriale e anche quello dell’idraulica. L’accordo è stato fortemente voluto e promosso da Adriano Raimondi, il quale ricopre il ruolo di direttore presso la Softel, azienda di Rovigo che opera nel campo dell’energia elettrica. Come ha spiegato, poi, Hocine Haroune, numero uno della provincia in questione, la collaborazione di cui si sta parlando ha ricevuto un interesse sempre più forte da parte degli investitori del nostro paese, visto che la crisi economica del continente europeo ha imposto una diversificazione e non è raro che ci si spinga al di sotto del Mediterraneo. Ci sono altri numeri che vale la pena menzionare.

Ad esempio, l’accordo prevede la partecipazione di otto società del nostro paese, mentre saranno tredici quelle algerine, più precisamente dalla già citata provincia di Tizi Ouzou, ma anche da quelle di Bouira, Nama M’sila e Bejaia. Di recente, poi, si è parlato delle opportunità di business che le aziende nostrane possono sfruttare anche nel settore agroalimentare. In effetti, la domanda di prodotti agricoli è davvero imponente e i margini possibili sono incoraggianti, nonostante la continua necessità di sviluppo tecnologico e di ammodernamento dei macchinari. L’olio d’oliva dovrebbe essere il prodotto principe in questo senso.