Rivoluzione industriale inglese: i casi di Sowerby e Calverley

Le città di Calverley-cum-Farsley e Sowerby erano dislocate esattamente all’interno del distretto industriale britannico dello Yorkshire occidentale, un fulcro della Rivoluzione Industriale inglese nel corso del XVIII secolo: la loro fortuna derivò soprattutto dal settore tessile, nonostante la stessa Sowerby fosse il doppio di Calverley per quel che riguarda le dimensioni e la popolazione complessiva. In realtà, le due cittadine in questione hanno beneficiato di una precoce e forte dipendenza dall’industria del vestiario, ma le forme di organizzazione proto-industriale furono assai differenti. Nello specifico, questa dipendenza dal tessile derivava, in particolare, dalla volontà di conseguire un miglioramento dal punto di vista economico e sociale.

Un incoraggiamento ulteriore a tale industria, inoltre, venne dalla scarsa propensione al settore primario. Quindi, fu praticamente inevitabile che per gran parte del Settecento, circa il 70% della popolazione maschile venisse impiegata in tale settore, in larga misura come commercianti di vestiti: questo trend continuò anche nel secolo successivo, con tutte le modifiche e le evoluzioni che interessarono il commercio stesso. Il progressivo declino di alcune mansioni, poi, venne causato dai cambiamenti della tecnologia industriale, con l’introduzione, ad esempio, dell’energia idrica e altre fondamentali meccanizzazioni. Nello specifico, la città di Sowerby era un centro composto essenzialmente da lavoratori proletari impiegati sempre nel tessile, con una buona percentuale di esportazioni. Il settore, inoltre, era equamente diviso tra i mercanti urbani e gli operatori locali.

In alcuni casi, intere famiglie riuscivano a specializzarsi in una parte del processo di produzione, spesso lavorando per diversi datori e a cadenza stagionale. In breve, sia Calverley che Sowerby furono a lungo dominate dalle manifatture tessili, dalle economie familiari incentrate su tale segmento industriale, con le abitazioni della gente che potevano diventare delle vere e proprie fabbriche: Sowerby, però, era molto più variegata in fatto di diversificazione produttiva e i cittadini erano impiegati anche nell’agricoltura, nell’edilizia e nella lavorazione dei metalli.