Sistemi di taglio e levigatura: le seghe circolari

Appare quasi scontato precisare che col passare degli anni e il progredire della tecnologia industriale, i sistemi di taglio e di levigatura si sono notevolmente perfezionati: ne è un chiaro esempio la sega, visto che uno dei modelli più interessanti con cui si può avere a che fare è quello che prevede una lama circolare. Ma come è strutturata esattamente una sega circolare? Si tratta di uno strumento molto utile in diversi comparti: in pratica, il suo uso è consigliato quando occorre tagliare assi, tavole per tetti, casseformi realizzate in legno, ma anche la rifinitura del legno e dei suoi derivati, i tagli in forma inclinata e a pendolo e i tagli paralleli e controllati con binario guida sono dei campi di applicazione molto comuni. Le seghe circolari sono spesso in grado di coniugare alcune caratteristiche fondamentali, come ad esempio la potenza degli attrezzi che funzionano a filo e la mobilità di quelli che necessitano invece della batteria.

Una tecnologia piuttosto diffusa in tal senso è quella del litio a ioni, la quale consente di ottenere un buon numero di tagli con una carica non impossibile. Gli ultimi anni, poi, sono stati caratterizzati dalla volontà di semplificare al massimo la regolazione della profondità del taglio, andando sempre a prestare la massima attenzione alla regolabilità dello stesso.

La profondità di taglio dipende proprio dall’angolo che si è scelto di sfruttare, ma solitamente non si va oltre i 70-80 millimetri totali: alcune seghe circolari, inoltre, permettono di lavorare sul materiale plastico, in primis le canaline portacavi e i tubi in Pvc. Lo stesso discorso, inoltre, vale anche per i pannelli in cartongesso e le fibre in vetro. Infine, si possono ricordare ulteriori campi di applicazione: i lavori sul legno massello, i taglio dei fori di incasso nei piani di lavoro delle cucine e i giunti d’angolo per i rivestimenti dei soffitti.