Tessile: Samsung investe in Cina per realizzare un parco industriale

Samsung Group, celebre azienda sudcoreana attiva nel settore dell’elettronica, ha avviato una interessante cooperazione con un’altra compagnia asiatica, lo Shadong Ruyi Group, il quale ha sede in Cina: in effetti, vi sarà un investimento finanziario pari a 21,5 milioni di dollari per quel che riguarda la municipalità di Chongqing (la città più estesa della Repubblica Popolare Cinese per la precisione), in modo da perfezionare la costruzione di un parco industriale pensato appositamente per il settore tessile. L’edificazione di tale struttura dovrebbe avvenire nella parte sud-occidentale dell’ex Impero Celeste.

Come hanno voluto sottolineare diversi esperti industriali, l’investimento di Samsung che si sta descrivendo ha l’obiettivo di diversificare in maniera precisa la linea produttiva, così da impedire ulteriori rallentamento nel suo business elettronico. Queste attività sono fondamentali per il colosso di Seul e non è un caso che la divisione Electronics stia lottando strenuamente per mantenere alti i profitti che sono stati registrati nel corso dell’ultimo trimestre (quello terminato il 30 settembre scorso), senza dimenticare la forte concorrenza presente sul mercato. Gli analisti, poi, sono convinti che un calo finanziario della Samsung Electronics possa influenzare la profittabilità dell’intero gruppo, dunque bisogna scongiurare tale rischio.

C’è comunque da precisare che i costi delle materie prime sono in aumento da diverso tempo a questa parte: questo fattore, insieme anche alle deboli condizioni del consumo per quel che riguarda il comparto elettronico, hanno costretto molte imprese a fare i conti con il crollo dei profitti in questo 2012. Al contrario, l’industria tessile soffre gli stessi problemi dal 2011, come messo in luce da Zhang Maoye, analista industriale presso la Essence Securities. Lo stesso Zhang ritiene l’investimento della Samsung in Cina fin troppo rischioso, ma ormai tutto è pronto e l’ambizione è davvero altissima. Comunque, se l’azienda vuole riprendersi dal punto di vista finanziario, qualche rischio deve pur essere assunto, almeno nel breve termine.