L’utilizzo industriale del cellophane

Praticamente lo utilizziamo tutti i giorni, è uno dei migliori “alleati” della conservazione del cibo: il riferimento non può che andare al cellophane, il materiale plastico che non è altro che uno dei principali prodotti della chimica industriale. In effetti, esso è costituito da una cellulosa che viene ricavata andando a decomporre la viscosa, vale a dire la soluzione di xantogenato di sodio-cellulosa. L’invenzione risale al 1908 ed è opera di un ingegnere svizzero, Jacques Edwin Brandenberger (il nome è semplicemente l’unione tra le parole cellulosa e diaphane). La preparazione tipica del cellophane prevede che si eserciti una certa pressione su una soluzione densa di viscosa appunto, il tutto attraverso un taglio molto stretto, di larghezza fino a un metro e anche oltre; questa procedura viene eseguita in modo da ottenere un foglio che, dopo essere stato guidato da opportuni cilindri conduttori, subisce una decomposizione importante in un bagno contenente acido solforico e bisolfato sodico.

Si ottiene in questa maniera un foglio di cellulosa opportunamente rigenerata che, grazie anche al lavaggio, al candeggio, all’ammorbidimento e all’essiccamento, viene reso impermeabile attraverso degli specifici plastificanti (gli esempi più tipici sono quelli degli ftalati, delle resine e anche della paraffina), sciolti in dei solventi che sono agevolmente recuperabili, come l’etere acetico, il toluene, gli alcoli: in alternativa, è sempre possibile sfruttare delle soluzioni di nitrocellulosa e di resoli.

Il cellophane che non viene impermeabilizzato, inoltre, contiene una percentuale compresa tra l’80 e l’85% di cellulosa rigenerata, l’8-10% di ammorbidenti (glicerina ed eteri del glicol in primis) e il 5-7% di umidità a completare il tutto. I fogli di cellophane, grazie in particolare al loro basso costo e alla peculiarità di essere così impermeabili, sono impiegati in larga misura per la confezione di imballaggi protettivi trasparenti: le varietà sono davvero moltissime, come ad esempio i già citati prodotti alimentari, ma non solo.