Le varie tipologie industriali di avvolgimenti

Per diminuire le dispersioni di flusso non si dispongono mai, neanche nei trasformatori monofasi, gli avvolgimenti primari su una gamba e i secondari sull’altra, ma entrambi sullo stesso nucleo, eventualmente metà per esso. Gli avvolgimenti possono essere tubolari, uno interno all’altro, oppure a dischi, vale a dire a matasse piatte che si montano in maniera alternata, una dell’alta tensione e una della bassa. Nel primo caso, l’avvolgimenti ad alta tensione è esterno e quello a bassa interno; gli avvolgimenti possono anche essere realizzati con filo tondo, con piattina o con una treccia compressa, mentre le matasse hanno forma circolare o rettangolare.

Una cura particolare, poi, la richiedono le prese intermedie, le quali vengono fatte con una piattina saldata al conduttore dell’avvolgimento, curando bene l’isolamento nel tratto in cui la piattina stessa attraversa l’avvolgimento stesso. Per intensità che sono molto grandi non è invece possibile adoperare un unico conduttore, sia a causa delle difficoltà meccaniche di piegatura, sia per le correnti parassite che in esso si indurrebbero. Si ricorre allora a più conduttori in parallelo: è necessario naturalmente che i diversi tratti in parallelo abbiano uguali forze elettromotrici e una identica impedenza. Non possono perciò farsi degli strati successivi collegati in parallelo, ma occorre dividere l’avvolgimento lungo in nucleo in tanti tratti quanti sono gli strati.

Le piattine per avvolgimenti a tensioni molto basse possono essere isolate con un semplice strato di vernice o con un cartoncino tra spira e spira. I conduttori rotondi e le piattine sono normalmente isolati in cotone (uno o anche più strati in questo caso), con lo smalto o anche con dei nastri di carta, in particolare quando si tratta di trasformatori in olio. In aggiunta, i diversi strati delle bobine vengono isolati con carta o cartone pressato, in qualche caso con tela sterlingata: infine, l’attenzione principale è necessaria per l’isolamento delle prime spire (circa il 10% di quelle totali) di ogni avvolgimento.