Chimica industriale: gli addensatori per la torbida

L’addensatore è un’apparecchiatura che viene sfruttata di frequente dalla chimica industriale: essa è idonea a ricevere, in particolare, la cosiddetta torbida. Di cosa si tratta con esattezza? Nello specifico, la torbida non è altro che qualsiasi tipo di sospensione di un solido in un liquido: un esempio classico, inoltre, può essere quello del minerale e della ganga che sono trascinati in sospensione da una corrente d’acqua all’interno dei cantieri di arricchimento dei minerali. Con l’addensatore è possibile agevolare il deposito di una parte dei componenti solidi che sono contenuti proprio in tale sospensione chimica.

A seconda della forma che viene assunta, poi, gli addensatori industriali possono essere classificati in modi differenti. Nel dettaglio, si tratta degli addensatori conici e di quelli cilindrici. Tra i primi che si è citato si può ricomprendere uno dei più famosi, vale a dire il cosiddetto Cono di Callow, il quale è essenzialmente costituito da un recipiente di forma conica nel cui vertice si raccoglie la parte densa della torbida. Esso, poi, è dotato di un dispositivo di sicurezza attraverso cui è possibile far arrivare al vertice del cono un getto d’acqua sotto pressione.

In tale maniera, si evita, nel caso in cui si interrompa l’arrivo della sospensione stessa, che il fango si addensi in maniera eccessiva, andando a compromettere il funzionamento dell’apparecchiatura. Tra gli altri elementi costitutivi figurano anche il canale di adduzione, il tubo di immissione della torbida, il rubinetto di regolazione e lo sfioratore della torbida chiarificata. Fra gli addensatori cilindrici, al contrario, è molto usato quello di Dorr, il quale è costituito da una cassa cilindrica in lamiera, sul cui fondo sono sistemati due o quattro bracci con il profilo a U: questi ultimi, infine, sono quelli che vanno a ruotare a velocità molto bassa intorno a un asse che è posto in modo verticale.