La Fake News del fondo antidiossina sull’ilva

Ci aveva molto incuriosito il filmato di Fabio Matacchiera del Fondo Antidiossina sull’Ilva di Taranto, in tempi in cui la più grande acciaieria d’Europa e su tutti i giornali. Matacchiera, lo scorso 10 dicembre, ha infatti pubblicato su youtube un video di denuncia, riprendendo presunte emissioni di fumo tossico e inquinante dalle ciminiere dell’Ilva.
Era tarda serata e ciò che appariva alla vista era apparentemente chiaro: quello che esce dalle ciminiere è fumo. In realtà non è così, finalmente è arrivata la spiegazione dell’effetto ottico.
Un sito spiega che quelle immagini si riferiscono infatti alle regolari fasi di spegnimento del carbon coke che avviene nel reparto cokeria dello stabilimento. Tale operazione è ripetuta quotidianamente, anche più volte al giorno, e non può destare alcuna preoccupazione. Si tratta infatti di vapore, non di una “colonna di fumo” come denunciato dal Fondo Antidiossina. Anzi, è proprio ciò che Matacchiera si era premurato di escludere con certezza.
Nulla che possa destare allarme: l’emissione di tale vapore è monitorata con la frequenza prevista dal piano di monitoraggio e controllo dell’Aia. I risultati di queste attività mostrano inoltre valori costantemente al di sotto dei limiti autorizzati e che i dati vengono regolarmente comunicati alle autorità competenti e agli enti di controllo.
Insomma, una bufala, una delle tante fake news, comunque la si guardi.
Il lettore più attento e sospetto potrebbe però chiedersi perché mai del vapore possa apparire alla vista come fumo, perché in effetti la suggestione ottica del video di Matacchiera è palese.
La spiegazione è da trovarsi nell’orario del video: quando questo evento emissivo si verifica infatti in presenza di umidità e con le luci notturne dello stabilimento, l’effetto ottico è tale da farlo sembrare fumo.
Ecco spiegato sia l’effetto del video sia l’allarmismo che ne è scaturito, per colpa anche delle testate che non hanno voluto verificare le informazioni diffuse dal Fondo Antidiossina.