L’Ilva all’antitrust

L’Antitrust dell’Unione Europea ha convocato le due cordate che sono in attesa di un’acquisizione, per valutare il futuro dell’azienda nell’ambito degli effetti sul mercato europeo per quel che concerne la concorrenza. La convocazione da parte della Direzione Competition e Merger, ha ritenuto opportuno ascoltare AcciaItalia, in cui sono confluiti Del Vecchio, Arvedi, Jindal e Cassa Depositi e Prestiti, e la Am Investco Italy della Marcegaglia, Arcelor Mittal e Intesa Sanpaolo, anche se la banca parteciperà solo nel caso vi dovesse essere l’acquisizione. Il tutto per vigilare sull’impatto alla concorrenza che la nuova Ilva avrà a livello europeo, dopo che le offerte, da parte dei due concorrenti, erano state ufficializzate in via formale la settimana scorsa. A quanto sembra, la richiesta e il progetto di Am Investco Italia, avrebbe dato maggiori dettagli per quel che riguarda il piano industriale, con investimenti per circa 2,3 miliardi di euro ed una produzione prevista d quasi 10 milioni di tonnellate di acciaio finito, ovvero prodotti pronti al consumo. Sul piatto, naturalmente, anche l’impegno per un’azienda più pulita per l’ambiente, vecchio nodo dell’Ilva, con un nuovo centro di ricerca e delle nuove tecnologie che consentano la fabbricazione dell’acciaio con basso impatto ambientale, in particolare per le emissioni di CO2.