La ghisa malleabile e a grafite sferoidale

La ghisa è una lega metallica che di solito non è malleabile: ciò nonostante, è sempre possibile andarne a migliorare le caratteristiche di lavorabilità attraverso la deformazione plastica a caldo e per mezzo di opportuni trattamenti dal punto di vista termico, fra cui quelli più noti sono il metodo europeo e quello americano. Il trattamento europeo da cui si ottiene la ghisa malleabile a cuore bianco si effettua riscaldando la ghisa bianca a circa mille gradi per sei o sette giorni, più precisamente in delle cassette che contengono miscele di ossidi di ferro e terre. Allo stesso tempo, bisogna lasciare raffreddare il tutto molto lentamente.

Durante il trattamento in questione si ha una riduzione della percentuale di carbonio che è contenuto negli strati superficiali del pezzo. La ghisa a cuore bianco è temprabile e saldabile. Il trattamento americano, invece, dà luogo alla ghisa malleabile a cuore nero e si realizza riscaldando il pezzo a 925 gradi per tre giorni in cassette che contengono sabbia e scorie. Un ulteriore tipo di ghisa molto importante è quella a grafite sferoidale. Il nome in questione deriva dal fatto che in essa il carbonio si trova sotto forma di grafite raccolta in piccoli noduli.

In una ghisa comune, le lamelle di grafite rompono la continuità del materiale e costituiscono praticamente una serie di intagli che sono causa di fragilità e scarsa resistenza meccanica. Forzando con opportuni trattamenti la grafie ad assumere la forma di globuli (appunto la grafite sferoidale), si riduce la discontinuità del materiale che diviene così più resistente, duttile e tenace. Le ghise sferoidali presentano ottime caratteristiche meccaniche e, dopo un opportuno trattamento termico di ricottura, possono essere paragonate alla ghisa malleabile. Esse sono temprabili e saldabili, tenaci e resistenti alle temperature elevate, rappresentando infine un sostituto molto interessante della ghisa malleabile per le migliori caratteristiche.