Industria italiana, calano fatturato ed ordinativi

Ordinativi industria 5-14
Il mese di maggio 2014 non porta dati particolarmente incoraggianti per l’industria italiana. Nelle cifre diffuse dall’ISTAT su fatturato ed ordinativi dell’industria prevale infatti il segno negativo anche se si registrano tendenze diverse a seconda dei settori considerati.

Nel quinto mese dell’anno secondo le rilevazioni dell’Istituto di statistica il fatturato dell’industria italiana è calato di un punto percentuale rispetto al mese di aprile. La contrazione è stata più marcata per il mercato estero (-1,9%) rispetto al mercato interno (-0,6%). Il bilancio è negativo anche considerando la media dell’ultimo trimestre (Marzo – Maggio 2014) che registra un calo del fatturato dello 0,7% rispetto al trimestre precedente. In questo caso la diminuzione tra mercato estero (-0,8%) e mercato interno (-0,7%) è più uniforme.

Nel confronto tra maggio 2014 e maggio 2013 prevale invece il segno positivo con un incremento del fatturato dell’industria dello 0,1% (dati corretti per gli effetti del calendario) Positivo è anche il bilancio dei primi sei mesi del 2014 che hanno registrato una crescita dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2013.

Come accennavamo tendenze differenti si registrano a seconda dei settori considerati. Rispetto ad aprile, a maggio 2014 cresce il fatturato dell’industria energetica (+2,7%) mentre cala il fatturato nei comparti dei Beni di consumo (-1,7%), Beni strumentali (-1,2%) e Beni intermedi (-1,0). Nella media del trimestre il segno positivo invece riguarda solo i Beni di consumo (+0,1%). E’ stabile il settore dei Beni strumentali e sono in calo i settori dei Beni intermedi (-1,9%) e dell’Energia (-1,2%).

Non arrivano buone notizie neppure sul fronte degli ordinativi. A maggio si è registrato un calo del 2,1% rispetto ad aprile fortemente influenzato dal mercato estero (-4,5%) ed in misura minore da quello interno (-0,2%). Anche nel raffronto con i dati di maggio dello scorso anno gli ordinativi sono in calo con una contrazione del 2,5% (dati grezzi). In questo caso però è il mercato interno (-5,1%) ad appesantire il dato a fronte di un mercato estero in crescita (+1,4%)

[Via | ISTAT]