Italia, ingresso nel mercato all’ingrosso dell’elettricità UE

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L’Italia è entrata ufficialmente nel mercato all’ingrosso dell’elettricità dell’Unione Europea dopo aver ottenuto il via libera dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente. Dunque, dal prossimo mese di settembre il nostro Paese potrà partecipare al mercato europeo infragiornaliero dell’energia elettrica, integrando il proprio sistema con la piattaforma comunitaria. Ma con quali effetti?La piattaforma permette a acquirenti e venditori di energia di presentare offerte per scambiare la risorsa elettrica tra tutti i sistemi europei interconnessi, in modo continuo, nei momenti in cui l’energia è necessaria e fino a un’ora prima rispetto alla consegna.

Così facendo, mettendo in contatto e in integrazione tutti i sistemi nazionali, si cerca di promuovere la concorrenza, incrementare la liquidità e favorire la condivisione delle fonti per la generazione di energia elettrica, rendendo nel contempo più facile, per i gestori, fronteggiare eventuali cambiamenti non previsti nella generazione rinnovabile, nel carico o nelle eventuali accidentalità.

Naturalmente, questo ingresso determina altresì alcuni cambiamenti nell’organizzazione del mercato infragiornaliero italiano, che finora operava principalmente con il meccanismo delle aste, permettendo l’accesso alla contrattazione continua su scala europea.

Ricordiamo infatti, come indica Aicom,  che il quadro normativo europeo prevede la negoziazione dell’energia in una modalità di contrattazione continua fino ad un’ora prima del periodo di consegna, e l’allocazione contemporanea della capacità interzonale disponibile. A questo sistema occorrerà poi sovrapporre le aste complementari alla contrattazione continua, su base regionale.

Una modifica a cui l’Italia dovrà arrivare evidentemente pronta alla fine dell’estate, apportando quelle variazioni che permetteranno al nostro Paese di partecipare a questo modello ibrido composto dalla contrattazione continua e da tre aste implicite che possano valorizzare la capacità interzonale residua. Vedremo se, nei prossimi mesi, saranno rispettati gli step fondamentali per allineare il sistema italiano alla rete europea, o vi saranno possibili ritardi nella sua correlata applicazione.