Calcestruzzo e costruzioni industriali: il betonaggio

Il betonaggio è l’insieme di operazioni che riguardano la confezione del calcestruzzo: le modalità di esecuzione, le quali comprendono il deposito dei materiali, i sistemi di dosatura, la preparazione dell’impasto, il trasporto del calcestruzzo stesso e talora anche la sua gettata, dipendono dall’entità della costruzione che deve essere realizzata. La preparazione a mano oppure a macchina per mezzo di betoniere è ancora impiegata, ma più che altro quando si tratta di impastare poche centinaia di metri cubi di calcestruzzo. Per quel che concerne invece le maggiori quantità si provvede all’impasto degli inerti in una apposita centrale di betonaggio che, centralizzando la maggior parte delle operazioni e riducendo nel cantiere i trasporti dei vari materiali, consente di realizzare degli indubbi vantaggi economici, oltre a una assoluta sicurezza della delicata operazione di dosaggio.

Calcestruzzo: la malta epossidica tixotropica

Quando si vuole ripristinare una determinata superficie in calcestruzzo per quel che concerne il settore edilizio, una scelta interessante può essere rappresentata dalla malta epossidica tixotropica: di cosa si tratta esattamente? Anzitutto, la trattazione può cominciare con la descrizione della stessa, la quale altro non è che una malta a base di resine epossidiche, a due componenti e totalmente priva di solventi, una caratteristica, quest’ultima, che la fa spesso preferire ad altre soluzioni. I campi di applicazione sono diversi, ma gli esempi più tradizionali sono rappresentati dalla riparazione di elementi strutturali in calcestruzzo, la riprofilatura di superfici, sempre in calcestruzzo, quali angoli, scalini, poggioli, zoccoli e profili di giunti e la riparazione di superfici che richiedono tempi di chiusura al traffico.

L’ancoraggio chimico per calcestruzzo

L’ancoraggio chimico per calcestruzzo è uno dei sistemi per quel che riguarda le applicazioni con ferri di ripresa. I campi specifici in questo caso sono davvero molti, come ad esempio le connessioni di muri e travi, le chiusure di aperture temporanee realizzate sempre in calcestruzzo, le connessioni di tipo verticale di pilastri e colonne, le connessioni a pareti e diaframmi e le riprese di getto. Anzitutto, bisogna capire di preciso qual è il materiale più idoneo da sfruttare. Ovviamente, il calcestruzzo rappresenta il materiale “base”, mentre quello vero e proprio è una resina ibrida, composta in larga misura da uretano metacrilato con cemento, ad altissima prestazione.

Pavimentazione industriale: il calcestruzzo

Il pavimento per l’utilizzo industriale richiede specifici requisiti, che sono: durabilità, resistenza, poca attenzione all’estetica e costi contenuti. Il calcestruzzo armato è il materiale più usato per le pavimentazioni industriali.

Il calcestruzzo armato è costituito da una miscela di cemento, acqua, sabbia e aggregate e barre di acciaio annegate al suo interno ed opportunamente sagomate ed interconnesse fra di loro. Questo materiale viene usato per la costruzione di opere civili, per la realizzazione della struttura degli edifici e per i manufatti (muri di sostegno dei terrapieni). La realizzazione del calcestruzzo armato può essere effettuata negli stabilimenti che producono elementi prefabbricati, come travi e pilastri.