Materiali da costruzione: il vetrocemento

Tra i vari materiali da costruzione, il vetrocemento è quella struttura formata da un graticcio che porta appunto dei travetti in cemento armato e dei diffusori in vetro: volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che si possono avere dei pannelli prefabbricati di forma rettangolare o anche quadrata di circa un metro di lato, i quali tendono a poggiare su dei telai in ferro o in cemento armato, oltre a quelle strutture che sono costruite completamente in opera. Per quel che riguarda questo secondo caso, si tratta di solito di coperture a volta realizzate con elementi in vetro disposti in file concentriche e travetti armati secondo i meridiani e i paralleli.

Su un tavolato che viene eretto sul piano di imposta della cupola e sostenuto da ritti in legno, poggianti su apparecchi di disarmo, si costruisce una cupola con forati e altro materiale piuttosto leggero, a seconda del profilo di quella che si vuole costruire in termini effettivi. Sulla superficie della cupola che si è appena descritto e che funge da vera e propria centina, si dispongono i diffusori e i tondini di ferro dell’armatura. Si opera quindi il getto del calcestruzzo in modo da formare i travetti e il cordolo. Dopo quindici giorni di attesa, poi, si procede con il disarmo dei puntelli e alla demolizione di tutta l’armatura provvisoria.

In genere, il vetrocemento viene impiegato per creare delle pareti o anche dei solai di tipo trasparente, in modo da avere un buon passaggio della luce, per quegli arredamenti che sono alla ricerca di privacy. La storia di tale materiale merita qualche cenno. In effetti, agli inizi del Novecento, quando lo sviluppo industriale era in grande espansione, si capì subito che esso poteva essere sfruttato per l’illuminazione dei capannoni e degli edifici industriali, puntando soprattutto sulla trasparenza e sulla robustezza, senza dimenticare la versatilità scoperta nel corso degli anni.