Industria italiana superata da quella spagnola

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Nel rapporto annuale che Bruxelles diffonderà nella giornata di domani non ci sono delle buone notizie per l’industria italiana. Infatti risulta che la Spagna, paese sotto l’aiuto dell’Unione Europea per via della cresi interna, è riuscita a sorpassare l’industria italiana. Dal 2007 ad oggi l’industria italiana ha avuto un crollo del 20%. Un crollo del 20% che si lega ai dati del manifatturiero che riesce a rimanere leggermente sopra alla media dell’Unione Europea. Assieme all’industria italiana, il documento di Bruxelles riporta che si è persa competitività anche in quella che è la manodopera italiana dove i lavoratori sono troppo cari, un dato dettato dalla crescita zero che è stata affiancata dall’aumento del salario lordo. Un dato, quest’ultimo, registrato non solo in italia ma anche in Francia, Finlandia e Lussemburgo. Invece c’è stato un netto miglioramento, sempre per il costo della manodopera, per Spagna, Grecia, Portogallo, Irlanda e Cipro.

Industria chimica: nel 2013 limiti all’utilizzo del creosoto

Saranno necessari ancora due anni per rendere più severe le restrizioni a uno dei principali usi industriali del comparto chimico.

Come ha infatti stabilito la Commissione Europea, il 1° maggio del 2013 sarà la data di partenza del “giro di vite” nei confronti del creosoto: si tratta di una sostanza altamente tossica e dagli effetti cancerogeni, ma che viene comunque utilizzata per rinforzare le traversine dei binari ferroviari e per i pali della luce. La sua immissione nel mercato comunitario diventerà sempre più eccezionale e sarà obbligatoria in futuro una apposita autorizzazione.