L’Angola inaugura tre nuovi stabilimenti industriali a Viana

Sono ben tre le unità industriali che il Ministero della Geologia e dell’Industria dell’Angola ha inaugurato nel corso della giornata di ieri: si tratta di impianti piuttosto importanti per il paese africano, visto che saranno utili per la manifattura di pali per l’illuminazione pubblica, la produzione di gas medicinali, derrate alimentari, articoli industriali e acciaio. Il titolare del dicastero in questione, Joaquim David, era ovviamente presente in questo distretto, vale a dire quello di Icolo e Bengo, più precisamente all’interno del Parco Industriale di Viana (a una ventina di chilometri dalla capitale Luanda).

Gli stabilimenti a cui si sta facendo riferimento, inoltre, appartengono alla Acail Angola Sa Company, società famosa soprattutto per la lavorazione del ferro. La valutazione in termini economici è piuttosto interessante, trentotto milioni di dollari americani, con l’obiettivo di investire soprattutto nel mercato domestico, facendo leva sulla qualità e sulla certificazione dei prodotti e dei servizi. Tra l’altro, la compagnia angolana vanta una domanda piuttosto competitività e stabile per quel che concerne la quantità e la varietà. I pali che saranno costruiti dagli impianti serviranno a sostenere in maniera adeguata il trasporto elettrico locale di energia, con un voltaggio variabile a seconda delle esigenze. Il settore industriale dell’Angola, d’altronde, si basa essenzialmente sul comparto estrattivo, vista la presenza diffusa di diamanti, petrolio, oro, rame e altre risorse importanti come le foreste e i fossili.

La guerra civile ha a lungo funestato lo stato in questione, dunque si deve immaginare la situazione attuale come ancora in graduale ripresa: lo stesso discorso vale per le industrie che sono presenti, ancora in fase di sviluppo e caratterizzate in larga misura da raffinerie (il greggio è abbondante da sempre), i cementifici e gli zuccherifici (la produzione di zucchero è cominciata a ottobre del 2011, quindi in data recente). La nuova zona industriale di Luanda, invece, esiste da appena undici anni.