Abruzzo: entro fine anno i consorzi industriali confluiranno nell’Arap

Un unico organismo dal nome Arap (Azienda Regionale delle Aree Produttive): è questo il traguardo a cui si punta in Abruzzo, più precisamente dalla fusione di sette consorzi industriali distinti presenti in tale regione. L’intenzione è stata espressa a Pescara pochi giorni fa da Alfredo Castiglione, numero due della giunta regionale, il quale ha fatto riferimento alla fine di quest’anno per concludere l’intero processo di fusione. Ma di cosa si sta parlando nello specifico? Finora vi sono stati alcuni ritardi, soprattutto a causa della burocrazia, ma ora sembra che non vi sia più alcun ostacolo in questo senso.

A Gorizia si discute di aree industriali ecosostenibili

La Fondazione della Cassa di Risparmio di Gorizia (Carigo per la precisione) è stata la sede odierna per discutere di un progetto davvero interessante: si tratta del cosiddetto Sepa, l’acronimo che sta a indicare le Sustainable and Equipped Productive Areas, il quale avrà anzitutto un carattere internazionale, ma anche e soprattutto una durata di tre anni. Tra gli altri elementi che bisogna senza dubbio sottolineare figurano le nazioni coinvolte, ben sette (l’Europa sud-orientale è la zona maggiormente rappresentata), mentre la focalizzazione dei lavori sarà rivolta a quelle aree industriali che sono attrezzate dal punto di vista ambientale ed ecologico.

Consorzi industriali: la Uil chiede delle modifiche legislative

L’Unione Italiana dei Lavoratori ha fatto conoscere il proprio pensiero in merito alla situazione industriale del nostro paese.

La segreteria regionale dell’Abruzzo è infatti intervenuta in merito ai consorzi industriali, auspicando emendamenti e novità che vadano a migliorare i contenuti della nuova legge di riferimento: le norme in questione si trovano in un maxi-emendamento che è stato proposto dalla IV Commissione, ma bisogna evitare a tutti i costi che si arrivi allo smantellamento di queste strutture. Il sindacato, inoltre, si sta opponendo alla divisione eccessiva tra i servizi che devono essere erogati e garantiti e le competenze attuali dal punto di vista urbanistico, oltre all’uscita definitiva della regione stessa dal sistema dei consorzi.