Archeologia industriale lucana: i frantoi e le fornaci di Viggiano

Viggiano, comune in provincia di Potenza che vanta circa 3.200 anime, è celebre dal punto di vista industriale per il suo centro petrolifero dell’Eni: si tratta di un impianto attivo nel trattamento dell’oro nero, la maggiore piattaforma dell’Europa continentale. Non è quindi un caso che la città lucana abbia una vocazione industriale molto ampia, soprattutto per quel che riguarda l’ambito archeologico. Le testimonianze qui presenti sono diverse e tutte molto interessanti. In particolare, non si può non cominciare a parlare dell’attività di molitura del grano.

Le macchine industriali per la macinazione

Quando si vuole parlare di macinazione associata all’aggettivo “industriale”, si intendono l’operazione o l’insieme di operazioni che ha lo scopo di ridurre le dimensioni di determinate sostanze solide. La macinazione può infatti essere eseguita a secco oppure mediante un apposito veicolo fluido: in questo secondo caso, viene sfruttata in particolare l’acqua, mentre gli altri liquidi, come ad esempio gli oli, vengono impiegati nella preparazione delle pitture. La macinazione a secco, poi, richiede che il materiale sia asciutto in maniera perfetta per evitare che si agglomeri. A seconda del risultato che si vuole ottenere e in rapporto alla natura e alle dimensioni del materiale di partenza, l’operazione a cui si sta facendo riferimento può essere realizzata con una o più macchine e, spesso, con il concorso di alcuni apparecchi classificatori.

I prodotti tipici del Lazio: l’olio della Sabina

Fra i prodotti agricoli tipici del Lazio vi segnaliamo l’olio della Sabina che può vantare la denominazione più antica di tutta la regione.

E’ nata nel 1995 e nonostante si estenda su una superficie di circa 18000 ettari, la produzione si concentra per lo più nella zona vicino a Fara in Sabina, che rappresenta il 25% della superficie DOP (Denominazione di origine protetta) dell’intera provincia di Rieti.

In questa zona ci sono un gran numero di frantoi. Per quanto riguarda la struttura c’è da segnalare l’età piuttosto avanzata degli uliveti. L’olio della Sabina è molto venduto a Roma, città di cui gode di un’ottima reputazione.

Il problema è che viene venduto sfuso, motivo per cui soffre particolarmente la concorrenza di altri oli italiani e stranieri.