Chimica industriale: come viene impiegato l’afnio

L’afnio metallico ha una densità pari a 13,3 e riesce a fondere a una temperatura di circa 2.600 gradi. Questo elemento chimico (il simbolo è Hf per la precisione) ha tra i suoi composti più importanti l’ossido, il carburo e il fluoruro. L’afnio presenta inoltre una certa importanza per quel che riguarda la preparazione di filamenti utili per le lampadine elettriche. Un altro impiego interessante è quello che ha a che fare con il controllo di alcuni tipi di reattori nucleari, visto che presenta un’alta sezione di cattura dei neutroni termici.

Gas nobili: gli impieghi industriali dello xenon

Lo xenon è un elemento che appartiene alla famiglia dei cosiddetti gas nobili: il simbolo in questione è Xe, mentre il numero atomico è 54. Si tratta di una delle componente dell’aria, nonostante non si stia parlando di una quota molto alta, vale a dire 0,086 parti per milione dell’aria secca. Di solito, esso viene prodotto in misura di cinque punti percentuali tra tutti i sottoprodotti, nel corso della fissione dell’uranio nelle pile atomiche, dunque si può già parlare di un suo importante utilizzo. Lo xenon allo stato puro, inoltre, viene in genere preparato a livello industriale per poter perfezionare la distillazione frazionata dell’aria liquida.

Un metallo industriale utile per le leghe: il niobio

Il niobio è l’elemento metallico che può essere associato a tantalio sia nei minerali che nelle sue proprietà chimico-fisiche: il nome deriva dall’attribuzione che venne fatta nel 1844 dal chimico tedesco Rose prendendo spunto dalla dea Niobe, sorella di Tantalo. In realtà, esso venne scoperto ben prima, nel 1801 per la precisione, grazie al chimico inglese Charles Hatchett, il quale si accorse della sua presenza in un minerale della Nuova Inghilterra, tanto che inizialmente fu chiamato columbio; il nome niobio fu poi scelto in un congresso internazionale di chimici nel 1949, come unica denominazione dell’elemento in questione. Il metallo puro è molto simile all’acciaio e possiede una serie di proprietà che lo rendono estremamente utile come materiale strutturale; i suoi utilizzi, inoltre, sono aumentati dalla possibilità di formare delle leghe molto importanti.

Metalli industriali: il disprosio

Il disprosio non è altro che un elemento chimico che appartiene al gruppo delle cosiddette terre rare, il che la dice lunga anche sulla sua diffusione: il peso atomico è pari a 162,50, mentre tra le caratteristiche principali bisogna sicuramente sottolineare il fatto che si tratta di un metallo duro e molto reattivo, essendo facilmente ossidato dall’aria e dall’acqua. Alla temperatura di -123 gradi centigradi esso diviene ferromagnetico, e a temperature molto basse acquista le proprietà dei superconduttori. A causa della presenza di elettroni dispari, lo ione trivalente è fortemente paramagnetico: l’ossido di disprosio e l’ossido di olmio sono infatti le sostanze più paramagnetiche che si conoscono.