Un metallo industriale utile per le leghe: il niobio

Il niobio è l’elemento metallico che può essere associato a tantalio sia nei minerali che nelle sue proprietà chimico-fisiche: il nome deriva dall’attribuzione che venne fatta nel 1844 dal chimico tedesco Rose prendendo spunto dalla dea Niobe, sorella di Tantalo. In realtà, esso venne scoperto ben prima, nel 1801 per la precisione, grazie al chimico inglese Charles Hatchett, il quale si accorse della sua presenza in un minerale della Nuova Inghilterra, tanto che inizialmente fu chiamato columbio; il nome niobio fu poi scelto in un congresso internazionale di chimici nel 1949, come unica denominazione dell’elemento in questione. Il metallo puro è molto simile all’acciaio e possiede una serie di proprietà che lo rendono estremamente utile come materiale strutturale; i suoi utilizzi, inoltre, sono aumentati dalla possibilità di formare delle leghe molto importanti.

La sua fusione avviene alla temperatura di 2.468 gradi, mentre la densità è solamente di poco superiore a quella del ferro. Non bisogna neanche dimenticare l’eccellente duttilità e una buona resistenza meccanica: tutte queste caratteristiche lo rendono più che adatto come base di leghe resistenti alle temperature più elevate. La resistenza alla corrosione è molto buona, ma comunque il niobio richiede una protezione contro l’ossidazione per quelle temperature che sono superiori ai quattrocento gradi.

Di conseguenza, per prolungarne la vita in condizioni operative e ad alte temperature sono necessarie due opzioni: la prima consiste nella già ricordata formazione delle leghe metalliche, molto utili a livello industriale, altrimenti si può procedere a una copertura con rivestimenti protettivi, ma si può anche scegliere di usarlo in delle atmosfere inerti. A causa della sua resistenza relativamente bassa ai neutroni termici, almeno rispetto a quella che può vantare l’uranio, alcune leghe del niobio sono sfruttate nella costruzione dei reattori nucleari. In aggiunta, può essere un elemento utile per gli acciai e una loro maggiore stabilità durante le saldature e il riscaldamento industriale.