I forni industriali a bagno salino

Nei forni a bagno salino, il pezzo che è necessario lavorare viene riscaldato attraverso l’immersione in un apposito bagno di sali fusi, i quali sono in grado di proteggerlo dall’azione nociva che svolge l’ossigeno atmosferico. In molti casi, questi bagni di sale sono utili in qualità di mezzo di raffreddamento ad alta temperatura, un qualcosa di necessario per quel che concerne i trattamenti di tempra interrotta: quest’ultima (la si può definire anche “tempra termale”), viene perfezionata riscaldando il pezzo al di sopra della temperatura critica di trasformazione (tra i 750 e gli 850 gradi), raffreddandolo bruscamente e interrompendo il raffreddamento prima della formazione della struttura martensitica.

In luogo del bagno di sali fusi, è sempre possibile utilizzare un bagno metallico, ad esempio con delle leghe di piombo fuse. Il forno in questione viene a caratterizzarsi per il suo recipiente metallico cilindrico che è rivestito di materiale refrattario ed esternamente di amianto. Nel recipiente stesso si colloca il crogiolo, costituito da materiale refrattario complesso e contenente i sali da fondere. Il calore viene poi fornito dalla corrente alternata, condotta attraverso due elettrodi costituiti da due piastre di ferro dolce. Un terzo elettrodo , collegato a uno degli altri due, fa scoccare l’arco con l’altro dei due primi elettrodi e in questo modo inizia la fusione del sale.

Il sale fuso diventa conduttore e in maniera progressiva la fusione si estende a tutto il sale. Un trasformatore permette la regolazione della temperatura del bagno variando la resistenza del primario. I sali impiegati sono caratterizzati da cloruro di bario oppure da cloruro di sodio. Per le leghe leggere, invece, si usano i nitrati di potassio o di sodio. Dato che questi ultimi sono in genere molto velenosi, è necessario provvedere il forno di una cappa di aspirazione; inoltre, il personale che è addetto a tali forni deve essere provvisto di adeguate protezioni, in primis i guantoni e il grembiule protettivo.