Il pirometro ottico e quello termoelettrico

Il pirometro ottico a filamento scomparente permette di misurare la temperatura di trattamento termico andando a confrontare l’intensità luminosa del filamento incandescente di una lampada: quest’ultimo è collegato inoltre a un millivoltmetro, con lo sfondo che è costituito dalla figura incandescente del corpo di cui si vuole conoscere la temperatura. Bisogna infatti ricordare che l’intensità della luce delle radiazioni che sono emesse da un corpo incandescente è direttamente proporzionale alla sua temperatura.

Lo strumento in questione si caratterizza per la presenza di una lampada che viene alimentata a batteria, ma anche da un obiettivo che mette a fuoco le radiazioni del corpo in corrispondenza del filamento, da un oculare per l’osservazione delle immagini sovrapposte del corpo e del filamento e da un reostato per la regolazione della corrente della lampada stessa; in questa maniera, si rende lo splendore del filamento esattamente uguale a quello dell’oggetto. In aggiunta, uno schermo che è posto tra la lampada e l’obiettivo consente di proteggere la lampada dalle radiazioni del corpo emittente quando si misurano le temperature più alte in assoluto. Il campo di applicazione di tale strumento è compreso tra gli ottocento e i quattromila gradi, dunque molto ampio. L’alternativa a questo pirometro è senza dubbio quello termoelettrico.

In pratica, si tratta della tipologia più usata per le sue caratteristiche di precisione, di semplicità costruttiva e di possibilità di impiego a temperatura elevata (fino a duemila gradi per la precisione). Tale strumento si basa sull’effetto termoelettrico per cui, in un circuito che è costituito da due fili di materiale differente, saldati ai due estremi, un riscaldamento provoca un passaggio di corrente la cui intensità dipende dalla temperatura della giunzione e può essere misurata dal consueto millivoltmetro. La parte saldata della termocoppia, infine, viene introdotta nella zona di cui si vuole conoscere la temperatura e prende il nome di giunto caldo proprio per questa sua particolarità.