Lavorazione della ceramica: i coni di Seger

I coni di Seger, detti anche “pirometrici”, sono degli strumenti industriali molto importanti per la misurazione della temperatura dei forni adibiti alla cottura dei materiali ceramici. Essi hanno la forma di piccoli coni, o anche di piramidi in alcuni casi, con la base triangolare: l’altezza è di alcuni centimetri, mentre la fabbricazione avviene servendosi di materiali che hanno diverse temperature di rammollimento, comprese di solito tra i 670 e i 2.000 gradi, in modo da costituire una serie di campioni di riferimento. I coni di Seger vengono introdotti nel forno in numero di tre, con la temperatura di rammollimento che cresce.

Tra questi, il cono medio deve necessariamente fondere alla temperatura che va raggiunta a regime. La temperatura di fusione viene considerata raggiunta nel momento in cui tale strumento industriale si piega su sé stesso, fino a quando la punta riesce a toccare il piano di base. Si tratta, pertanto, di una guida molto attendibile e utile per riuscire a controllare in maniera adeguata la temperatura dei forni in questione. C’è comunque da sottolineare come essi non possano essere considerati dei sostituti delle cosiddette “termocoppie”, le quali si usano per rilevare la temperatura all’interno del forno stesso, visto che l’utilizzo principale consiste nella tara degli strumenti di misurazione e nel controllo della temperatura nei vari punti del forno.

I tre coni menzionati in precedenza sono consecutivi e al centro si deve trovare quello con la temperatura desiderata e voluta, segnalata dal cono con la punta al livello della base. Un accorgimento molto utile da questo punto di vista prevede che gli strumenti industriali siano fissati con un apposito impasto, al fine di farli essiccare prima dell’ingresso in forno: in questo modo, l’umidità non andrà a esercitare nessun tipo di influenza negativa sui coni, i quali non vanno mai messi a stretto contatto con la fiamma, oltre che con le correnti di aria fredda.