Industria metallurgica: il tungsteno

Il tungsteno è l’elemento che appartiene al gruppo dei cosiddetti “metalli di transizione”: il simbolo chimico è W, mentre il numero atomico è 74. Non è molto abbondante in natura e i minerali che lo contengono (gli esempi più importanti sono quelli della wolframite e della scheelite) presentano delle concentrazioni molto basse, vale a dire dallo 0,5 al 2%, espresso per la precisione come ossido tungstico. Gli unici giacimenti europei di una certa importanza si trovano in Portogallo, mentre i più ricchi in senso assoluto sono quelli della Cina. I minerali in questione vengono anzitutto arricchiti mediante triturazione, separazione magnetica oppure gravitazionale, processi di flottazione o speciali reazioni chimiche, finché non si ottiene un contenuto in tungsteno compreso tra il 60 e il 70%.

In seguito, i concentrati di wolframite vengono trasformati in tungstato di sodio solubile attraverso una opportuna fusione con il carbonato di sodio; in alternativa, si può procedere con una digestione in potassa acquosa. In questa operazione, inoltre, le impurità costituite da ossidi di ferro e di manganese sono eliminate sotto forma di fanghi insolubili. Il metallo in questione si ottiene sotto forma di polvere e praticamente qualunque manufatto di tungsteno viene realizzato mediante le tecnologie proprie della metallurgia delle polveri. L’elemento presenta una lucentezza metallica grigio-argentea ed è un metallo piuttosto duro, molto denso e dotato di temperature molto elevate sia per quel che riguarda la fusione e l’ebollizione.

L’ossidazione non avviene a temperatura ambiente, mentre è più semplice che si verifichi al calor rosso. La produzione di leghe ferrose consuma circa il 40% del tungsteno che viene estratto: una volta aggiunto al ferro e all’acciaio, infatti, esso ne migliora notevolmente la resistenza e la durezza alle alte temperature. Il metallo forma anche delle leghe con i materiali non ferrosi, dotate tutte di elevata densità e resistenza. Un ulteriore impiego è quello relativo alla fabbricazione dei filamenti per lampade a incandescenza.