Ubi Banca: la Falcri-Silcea scettica sul piano industriale

Il piano industriale di Ubi Banca, l’Unione delle Banche Italiane per intenderci, non sta convincendo i sindacati.

In particolare, l’unità Falcri-Silcea si è scagliata sul disegno in questione, il quale dovrebbe essere lanciato nei prossimi mesi: tale scetticismo è emerso nel corso del meeting dello scorso 15 aprile, ma è stato reso noto solo di recente. Quello che non convince sono le soluzioni che vanno nella direzione di ridurre i costi del personale, anche perché l’istituto di credito ha pensato di diminuire in maniera consistente le dimensioni degli organici.


L’attenzione maggiore, sempre secondo Falcri-Silcea, dovrebbe essere rivolta nei confronti di alcune aree, le più critiche del settore e quelle che necessitano degli interventi adeguati e urgenti del piano industriale. Le richieste sono ben precise: anzitutto delle verifiche accurate per quel che riguarda la governance aziendale, senza dimenticare però la coerenza del modello dualistico, il ridimensionamento degli organi societari delle varie banche che compongono il gruppo e le opportunità che dovranno essere adottate in merito al cosiddetto “modello federale puro”.

Infine, il piano industriale di Ubi potrebbe essere migliorato perfino in relazione alle strategie di sviluppo e all’attuazione concreta dell’accordo di gruppo (la previsione principale è la detassazione da applicare sul salario variabile).