Caratteristiche dei ventilatori elicoidali e centrifughi

I ventilatori industriali fanno parte della categoria delle cosiddette macchine penumofore, vale a dire quelle destinate alla compressione o al convogliamento di aeriformi.

L’energia viene trasmessa da una sola girante al fluido, in parte sotto forma di pressione e in parte sotto forma cinetica: successivamente, proprio quest’ultima viene trasformata parzialmente in pressione nel diffusore (conico oppure a palette). Possiamo anche fare delle distinzioni in questo senso: esistono infatti dei ventilatori prementi (si genera sovrapressione rispetto all’atmosfera) e aspiranti, i quali fanno parte della categoria degli strumenti collegati alla pressione, mentre i ventilatori centrifughi, quelli elico-centrifughi e quelli elicoidali (dotati di percorso assiale) rappresentano la categoria correlata al moto del fluido nella girante.

Quali sono, nello specifico, le caratteristiche funzionali? La potenza utile e quella assorbita vanno monitorate in maniera costante, così anche il numero di giri, la pressione e la portata, la quale può arrivare fino a un massimo di ventimila metri cubi al minuto. Per quel che concerne invece il comando e la regolazione c’è da dire che molto diffuso, semplice ed economico è quello con motore elettrico, direttamente accoppiato (nelle grandi unità con un giunto elastico). Il comando a cinghia, poi, serve a ottenere delle velocità diverse da quelle del motore, in particolare per le aperture del circuito diverse da quelle a marcia normale, evitando eventuali sovraccarichi al motore.

Il comando con turbina a vapore e riduttore è tipico delle navi, mentre talvolta si sfruttano anche le turbine ad aria compressa in miniera. Infine, è possibile collegare più unità: l’aspiratore viene inserito alla fine del circuito di ventilazione, con il ventilatore premente all’inizio, ma si può ricorrere all’inserzione in derivazione nel caso in cui il fluido risulta troppo caldo, come accade, ad esempio, nei camini a tiraggio indotto. I collegamenti di più unità in parallelo sono più convenienti nei circuiti con aperture molto variabili e per accrescere le potenzialità dell’impianto.