Materie plastiche industriali: le resine cellulosiche

Le resine, come è noto, ricomprendono una vastissima categoria di materiali, dei quali occorre comunque prendere in considerazione soltanto le più importanti dal punto di vista tecnico e progettistico. Le resine cellulosiche fanno parte di questo novero, quindi occorre analizzarle nel dettaglio. Ad esempio, c’è la celluloide, la quale prevede come materiali di partenza nitro e cellulosa; questo vuol dire che si parte dalla cellulosa vegetale (vale a dire il cotone) e dall’acido nitrico-canfora. Tra l’altro essa può anche essere colorata in diversi modi. Le caratteristiche generali sono, in particolare, la sua rigidità, la termoplasticità, la lavorazione alle macchine utensili di tipo industriale, il fatto di essere facilmente lucidabile.

Gli impieghi principali si riferiscono soprattutto al campo tecnico. L’acetilcellulosa, al contrario, dipende dal cotone, dall’acido acetico e dall’anidride acetica (l’acido solforico funge da catalizzatore). Si usano in tal caso vari pigmenti, ma anche coloranti e plastificanti. Le caratteristiche generali sono presto dette. Ad esempio, questa resina può essere facilmente lavorata alle macchine utensili ed è molto trasparente, ancora di più rispetto al vetro ai raggi ultravioletti. L’ininfiammabilità è un altro pregio di cui tenere conto, così come il fatto che essa sia stampabile per iniezione e per pressione. L’impiego principale in questo caso è in qualità di sostituto del vetro nella tecnica. Si può poi parlare della cosiddetta “fibra vulcanizzata”.

I materiali di partenza sono la cellulosa sotto forma di carta e il cloruro di zinco. Quest’ultima resina è senz’altro conformabile a mano e a macchina a freddo e a secco, oppure con una leggera umidità. La resistenza agli oli e ai solventi è comprovata, mentre la resistenza all’acqua è addirittura pessima. Tra l’altro i suoi nomi commerciali più diffusi sono due, vale a dire dynas e lederstein. Infine, non si possono non citare l’etilcellulosa e la benzilcellulosa, ottenute entrambe attraverso una opportuna eterificazione della cellulosa.